Il Rapporto Ismea-Qualivita 2023 evidenzia il gap territoriale: il Sud resta indietro La produzione vinicola trascina la regione: il primato spetta al Primitivo. Calo delle esportazioni dopo il boom del 2021: -15,6 per cento nell’ultimo anno
Il vino trascina l’economia pugliese. ma molto c’è ancora da lavorare per valorizzare e promuoverei prodotti agroalimentari regionali in un Italia in cui a farla da padrone, quanto a valore che da frutta e verdura diventa denaro sonante, sono ancora i territori dei Nord.
Il Rapporto Ismea-Qualivita 2023 sulla Dop economy italiana, presentato lunedì a Roma all’Hotel Quirinale alla presenza del ministro delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida, regala l’istantanea del momento, ma pure criticità e indicazioni sulle prospettive di sviluppo di un comparto che vale 20,2 miliardi di curo – valore in aumento – grazie al contributo delle filiere agroalimentari e vitivinicole DOP IGP del Paese.
Ma la Puglia, terra di cibo e vino d`eccellenza nell’immaginario collettivo planetario, è solo nona in Italia – seconda al sud dopo la Campania – per impatto economico del settore IG. Con un valore pari a 678 milioni di curo nel 2022 generato dalle 60 filiere del cibo e del vino DOP IGP presenti sul territorio. Dopo il boom del 2021, exploit probabilmente dovuto per certi versi anche al ritorno alla vita normale dopo le restrizioni della pandemia, la Dop economy della Puglia scende i rifatti del 15,6 per cento, attestandosi su un 10 per cento del valore complessivo del settore agroalimentare regionale.
Tutto questo grazie all’impegno di 17.008 operatori coordinati da 21 Consorzi di tutela delle filiere del vino e del cibo riconosciuti dal Ministero dell`agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Ed è il vino Primitivo di Manduria DOP, in modo particolare, a far lievitare le “azioni” della Puglia: secondo il Rapporto Ismea – Qualivita 2023 la prima provincia per impatto economico è Taranto (238 milioni di curo), seguita da Lecce (117 milioni), Foggia (113 milioni), Brindisi (86 milioni), Barletta–Andria–Trani (67 milioni) e Bari (56 milioni).
[…]
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia