Ciliegia di Vignola IGP sugli scudi contro la scarsità: premiano gli investimenti in ricerca e il riconoscimento IGP; così il prezzo sale.

Investimenti in ricerca di nuove varietà per rispondere ai cambiamenti climatici, miglioramenti agronomici per rendere più sicura la raccolta, taglio a costi e trattamenti anche del 70%, difesa delle piante con teli e reti in grado di riparare da pioggia, grandine e insetti. A tutto questo si somma la tecnologia in fase di confezionamento.

Sono alcuni degli elementi, insieme al riconoscimento IGP, che hanno fatto della Ciliegia di Vignola IGP un prodotto di qualità in grado di stare sul mercato con prezzi remunerativi per gli agricoltori.

In particolare poi, in annate come questa, quando si verificano cali di produzione tra il 70 e il 100% in Puglia e in altri Paesi competitor come Turchia colpita da 3 gelate e Grecia e Spagna a – 30%, il prezzo diventa particolarmente interessante per gli scarsi volumi sul mercato. Sono stati questi i temi al centro del Cherry Day, il focus sulla stagione cerasicola organizzato dal gruppo Alegra (composto dalle società commerciali Alegra, Valfrutta Fresco e Brio) e da Agrintesa (la cooperativa ortofrutticola di riferimento) nello stabilimento di lavorazione di Castelfranco Emilia (Mo).

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Fonte: Italia Oggi