Questo numero speciale di Consortium raccoglie le Soluzioni dello Spoke 9 di Agritech rilette in chiave di risultati e applicazioni concrete, con l’obiettivo di collegare sempre più le esigenze dei produttori DOP IGP agli esiti della ricerca
La ricerca scientifica è oggi uno dei fronti più decisivi per il futuro del sistema agroalimentare italiano. Il programma Agritech, finanziato con oltre 300 milioni di euro di fondi PNRR, sviluppa progetti dedicati a tecnologie innovative per un’agricoltura più sostenibile, competitiva e resiliente ai cambiamenti climatici. Tuttavia, l’esperienza degli ultimi anni mette in evidenza una criticità di fondo: il rapporto tra ricerca e imprese non è ancora solido, e la distanza si accentua soprattutto nella filiera agricola, che sconta un gap strutturale più ampio rispetto ad altri comparti produttivi.
Se nei settori più avanzati l’innovazione riesce a tradursi rapidamente in processi, strumenti e tecnologie, nel mondo agricolo il trasferimento dei risultati scientifici rimane spesso lento, frammentato e non sempre percepito come un valore strategico.
È proprio qui che si misura la sfida delle Indicazioni Geografiche. Le DOP e le IGP non sono semplici marchi di qualità, ma sistemi complessi che tengono insieme comunità, territori e regole. Per questa ragione necessitano di un rapporto continuo e strutturato con la ricerca, in grado di trasformare il sapere scientifico in strumenti operativi per i Consorzi di tutela e per le imprese agricole.
Superare le complessità del nostro tempo significa affrontare questioni che non sono soltanto economiche o climatiche, ma anche strategiche. Per le IG si aggiunge un ulteriore livello: quello delle nuove norme comunitarie, che introducono obblighi sempre più stringenti in materia di sostenibilità, tracciabilità e rendicontazione. A questo si sommano i mercati in rapido mutamento, l’evoluzione dei consumi, i dazi, i conflitti e le nuove barriere commerciali. Servono strumenti solidi di analisi e la capacità di superare ostacoli burocratici e doganali: in questo senso anche l’intelligenza artificiale può diventare un alleato fondamentale.
Senza un supporto scientifico stabile e senza una ricerca capace di dialogare realmente con la filiera agricola, il percorso delle IG rischia di trasformarsi in un vincolo più che in un’opportunità. L’auspicio è che Agritech e gli altri programmi di settore diventino non solo centri di eccellenza, ma soprattutto strumenti di connessione diretta con il sistema delle IG. La ricerca deve diventare linguaggio condiviso, trasferimento tecnologico, supporto normativo e culturale.
Perché le Indicazioni Geografiche restino competitive, è indispensabile che la scienza si affermi come alleato quotidiano, capace di ridurre il divario e accompagnare le imprese agricole verso le nuove sfide. In questo numero di Consortium presentiamo alcuni progetti realizzati dallo Spoke 9 di Agritech , coordinato dal Santa Chiara Lab di Siena, riletti in chiave di risultati e applicazioni concrete, con l’obiettivo di collegare sempre più le esigenze dei produttori agli esiti della ricerca.


