Turismo DOP, un asset del settore agricolo che genera valore per i territori* – Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste

Dietro ogni prodotto DOP o IGP c’è una storia che parla dell’identità italiana. Cultura, paesaggio, tradizione, lavoro, convivialità: sono i pilastri di un modello produttivo che non solo ha radici solide nel nostro passato, ma che incarna anche una visione di sviluppo.

Ogni prodotto a Indicazione Geografica – l’Italia ha 891 prodotti legati al territorio di cui esprimono la cultura – è ambasciatore del nostro saper fare, un patrimonio vivo che dobbiamo difendere e promuovere con determinazione. Questi acronimi portano con loro un concetto: quel prodotto si può chiamare così se è fatto in quel preciso luogo, con delle modalità regolamentate. Sono una parte rilevante della nostra economia, oltre 20 miliardi di euro di valore alla produzione e 11,6 miliardi di export. Sono invidiate da tutto il mondo, che non ha il nostro paesaggio, che non ha i nostri prodotti, che non ha la nostra storia.

Il fenomeno del turismo legato alle DOP e IGP è un’opportunità che dobbiamo cogliere, rendendolo una leva strategica per la tutela e la crescita dei nostri territori.

Raccontare l’Italia vuol dire partire dai suoi luoghi e dalle sue comunità. Le nostre eccellenze non nascono in laboratorio, ma in paesaggi modellati nei secoli dal lavoro dell’uomo e dalla saggezza della tradizione. Proteggerle significa conservare il territorio, i saperi e la cultura che li ha generati e che da esse continua ad alimentarsi. È un dovere civile e politico. Come Governo, con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, siamo impegnati in prima linea per valorizzare questo legame inscindibile tra i prodotti agroalimentari di qualità e la loro zona di provenienza.

La nostra Nazione è leader in Europa per prodotti a Indicazione Geografica. Questo primato non deve essere solo un vanto, ma una responsabilità nazionale. Per questo l’Osservatorio Turismo DOP, realizzato da Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del Masaf, è un’iniziativa importante per monitorare, analizzare e rafforzare un settore che può sempre più funzionare come motore di crescita per i nostri territori.

Il turismo rurale, in tutte le sue forme, dagli agriturismi alle fattorie didattiche, fino ai percorsi esperienziali, rappresenta un valore prezioso. Nella visione multifunzionale dell’agricoltura, che sosteniamo con convinzione, le aziende del settore non sono solo luoghi di produzione alimentare, ma veri e propri presìdi culturali e paesaggistici. Lì dove nascono le nostre eccellenze, chi visita l’Italia può sperimentare il volto più autentico delle nostre comunità: operose, accoglienti, radicate nelle tradizioni e capaci di trasmettere sapere. Il modello di sviluppo turistico che vogliamo incoraggiare deve essere coerente con i nostri valori e questo vuol dire porre al centro la qualità, la genuinità, la coesione sociale e la sostenibilità in tutte le sue dimensioni.

La domanda è, quali strumenti possiamo utilizzare per svolgere questa missione? I Consorzi di tutela possono svolgere un ruolo di grande importanza. Il nuovo Regolamento UE sulle Indicazioni Geografiche non solo aumenta le tutele per queste eccellenze, ma riconosce formalmente ai gruppi di produttori un ruolo nello sviluppo di servizi turistici. Ed è una cosa che l’Italia ha chiesto e ottenuto in Europa, anche per riconoscere ai prodotti DOP e IGP un ruolo nel conservare la cultura e richiamare i viaggiatori. Questo turismo deve rappresentare un’esperienza profonda, sostenibile e autentica, basata sul legame tra il prodotto e il luogo, la tradizione e l’innovazione, gli ospiti e la comunità locale.

I nostri paesaggi rurali ne costituiscono parte integrante. Sono luoghi unici, dove la biodiversità e la cultura si sono fusi in un’identità irripetibile. Le colline della Valpolicella, i terrazzamenti delle Cinque Terre, i limoneti, vigneti e boschi di Amalfi: questi e altri suggestivi scenari italiani fanno parte di un patrimonio tutelato e valorizzato dal Masaf attraverso il Registro e l’Osservatorio Nazionale del Paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali. Il Governo Meloni sostiene l’imprenditore agricolo, perché egli è custode delle risorse naturali e regolatore della biodiversità, anche nelle aree naturali protette.

L’UNESCO ha riconosciuto molti dei nostri tesori paesaggistici, culturali ed enogastronomici, come le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, i paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato e la coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria. La Dieta Mediterranea è fra questi e, come Governo, abbiamo voluto fare ancora un passo in avanti, candidando a Patrimonio Immateriale dell’Umanità la nostra cucina italiana. Immaginate quale richiamo rappresenterebbe questo riconoscimento per i viaggiatori. La nostra amata Italia verrebbe ancor di più apprezzata e visitata. Lo sapremo presto, entro la fine dell’anno. Indipendentemente da questo riconoscimento, i nostri prodotti di eccellenza possono diventare veri e propri poli di attrazione. Il visitatore potrà conoscere il nostro modello produttivo, fatto di eccellenza, rispetto per l’ambiente, benessere animale e sostenibilità economica. Non dobbiamo inventarci nulla, ma impegnarci a raccontare sempre meglio il vero volto dell’Italia. Quello di una Nazione che continua a crescere valorizzando le proprie radici.

*Articolo redatto sulla base dell’intervento del Ministro durante la presentazione del Rapporto

Fonte: Consortium 27 / N° 02/2025

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