Marrone di Castel del Rio IGP: il 2022 è un’annata che supera le aspettative, nonostante le temperature elevate e la difficoltosa commercializzazione
La Confagricoltura esprime soddisfazione sull’annata castanicola di questo 2022. Lo fa però evidenziando alcuni chiaroscuri nel bilancio finale. Se, infatti, «i volumi prodi sono tornati ai livelli antecedenti l`arrivo della vespa cinese» c’è però qualche preoccupazione «per le difficoltà riscontrate nella vendita ai consumatori».
Cresce la produzione per l’associazione «dopo le difficoltà riscontrate lo scorso anno a livello di produttività, nel 2022 registriamo un bel balzo in avanti – commenta Claudio Cervellati, responsabile dell`Ufficio forestazione di Confagricoltura Bologna – andando oltre alle più rosee aspettative. La qualità è ottima ma riscontriamo come le temperature elevate dei mesi autunnali abbiano spinto il consumatore verso prodotti più estivi rispetto alle castagne e ai marroni, determinando così una commercializzazione difficoltosa». In tema di numeri la realtà bolognese sottolinea come «la produzione di castagne e marroni è stata in media di nove quintali per ettaro, per un aumento superiore al 100% rispetto ai valori registrati nel 2021, quando la media fu di 4.2 quintali».
La situazione a Castel del Rio Fotografia confermata anche dal presidente dei castanicoltori di Castel del Rio, Giuliano Monti che evidenzia come «pur avendo avuto anche quest`anno, seppur a macchia di leopardo e in alcune selve, il problema della vespa cinese, a cui si è sommato quello della siccità, che hanno praticamente azzerato la produzione, i quantitativi sono risultati comunque variabili da zona a zona. In alcuni casi si è registrata una produzione eccezionale. Un esempio è il mio castagneto dove nel 2021 ero riuscito a raccogliere appena 90 chili di marroni e invece quest`anno sono arrivato a circa 14 quintali». L`areale del Marrone di Castel del Rio IGP si sviluppa in circa 600 ettari e la normalità sarebbe produrre cinquemila quintali, «ma più o meno quest`anno siamo arrivati a 3.500 quintali» rimarca il presidente Monti.
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