Dazi USA: Lombardia seconda regione più colpita dopo la Toscana, che potrebbe lasciare sul campo danni per 500 milioni. Colpiti i formaggi DOP.
Al settore agroalimentare lombardo i dazi di Trump rischiano di costare 450 milioni di euro. I conti arrivano dalla Coldiretti, secondo cui la Lombardia è la regione italiana che, dopo la Toscana (con 500 milioni), pagherà il prezzo più salato a causa delle nuove barriere commerciali alzate dagli Stati Uniti.
Il comparto più colpito? Quello lattiero-caseario: oltre a ospitare il 70% della produzione nazionale di Grana Padano DOP, infatti, la Lombardia produce molti dei formaggi più graditi ai consumatori a stelle e strisce, a cominciare dal Gorgonzola DOP e dal Provolone Valpadana DOP, senza dimenticare quella fetta di Parmigiano Reggiano DOP che viene realizzata nei caseifici mantovani.
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Export negli USA
Solo l’11% delle esportazioni agroalimentari regionali va negli Stati Uniti mentre il 75% rimane all’interno dell’Unione europea, e questo consente di gestire meglio il contraccolpo. Il Grana Padano DOP ha approvato piani operativi che prevedono diversificazione dei mercati e questo salvaguarda i suoi produttori.
L’impatto dei dazi USA sui formaggi DOP lombardi
Grana Padano DOP
Con 215.000 forme esportate e una crescita del 10,53% rispetto al 2023, gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato mondiale per il Grana Padano, la DOP più grande d’Italia, il cui 70% della produzione avviene proprio in Lombardia. «Finora – spiega Stefano Berni, il direttore generale del Consorzio che ha sede a Desenzano del Garda – su ogni forma di Grana Padano esportata negli Stati Uniti era applicato un dazio pari al 15%, equivalente a circa 2,40 euro al chilo. Con l’aumento voluto dal presidente Trump, il prelievo ora sale a quasi 6 euro al chilo. È molto di più di quanto i formaggi americani pagano quando entrano nell’Unione europea: il dazio a cui sono sottoposti, infatti, ammonta a 1,8 euro al chilo.
Parmigiano Reggiano DOP
Dal 2 di aprile i dazi imposti dagli Stati Uniti sulle esportazioni di Parmigiano Reggiano sono passati dal 15% al 35%. «Di certo la notizia non ci rende felici -ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente del Consorzio di tutela, Nicola Bertinelli – ma il Parmigiano è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi. Gli Usa sono il nostro primo mercato estero, con il 22,5% della quota totale». Il Parmigiano vale il 7% del mercato dei formaggi duri a stelle e strisce e viene venduto a un prezzo più che doppio rispetto al parmesan. In Lombardia si produce circa il 10% di tutto il Parmigiano reggiano; la produzione si concentra nei 19 caseifici mantovani che aderiscono al consorzio di tutela.
Gorgonzola DOP
Per il Gorgonzola, la sesta più importante DOP nazionale – un quarto della quale viene prodotta in Lombardia – il mercato statunitense vale oggi più di 3 milioni di euro. «Fino a ieri – dice il presidente del Consorzio di tutela, Antonio Auricchio – il Gorgonzola veniva venduto negli Usa a un prezzo medio al chilo di 10 euro, mentre da adesso in poi arriverà a costare ai consumatori americani un terzo in più». A fine giugno i produttori di Gorgonzola saranno a New York, per l’annuale edizione del Fancy Food, la più importante fiera alimentare di tutto il Nordamerica: «Chiediamo un’azione tempestiva da parte del governo e della Ue – dice Auricchio – per sostenere le nostre imprese già provate dal prezzo del latte e da costi energetici altissimi».
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Fonte: Il Sole 24 Ore – Lombardia