Il 26% di tutto il prodotto nazionale è detenuto in Veneto. Sul “podio” Dop Prosecco, IGP Puglia e IGP Toscana

Lenta diminuzione degli stock di vino nelle cantine italiane a marzo 2025. I quantitativi presenti nei registri telematici (22.960), dopo un’annata 2024 che ha segnato un recupero produttivo, rispetto a un 2023 molto scarso, ammontano a quasi 53 milioni di ettolitri. Vale a dire ben oltre i quantitativi che si producono con una sola vendemmia, a cui vanno aggiunti 4 milioni di ettolitri di mosti. La variazione sui vini rispetto un anno fa (marzo 2024) è dello 0,7%, mentre è del 4,5% rispetto al mese di febbraio 2025, secondo i dati di Cantina Italia, report curato dall’Icqrf.

Dop a quota 29 milioni di ettolitri
Il 58,6 per cento del vino è detenuto nelle regioni del Nord Italia, prevalentemente nel Veneto (dove è presente oltre il 26% di tutto il vino nazionale). Il 55% è a Dop, il 26,1% a Igp, i vini varietali costituiscono appena l’1,3% del totale, mentre il 17,6% è rappresentato dai vini comuni. Nel dettaglio, i prodotti a Denominazione di origine protetta contano giacenze per 29 milioni di ettolitri e il loro calo è dell’1,3% su base annua (-4,2% su febbraio 2025).

In particolare, i vini bianchi perdono il 3% (13,84 mln/hl), i rossi sono a +0,2% (14,29 mln/hl con -3% su base mensile) e i rosati aumentano del 3 per cento, a quota 907mila ettolitri. Stabili i vini a Indicazione geografica protetta, a 13,8 mln/hl sull’anno (-5,8% mensile), e anche i vini da tavola che si stabilizzano a 9,3 milioni di ettolitri (-4% rispetto a febbraio 2025). In sensibile calo i mosti: -9,5% sull’anno e -9,7% rispetto a febbraio scorso.

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Fonte: www.gamberorosso.it