Paolo De Castro, presidente Nomisma e presidente del Comitato Scientifico di Qualivita: la politica dei dazi di Trump fa più male agli Usa
Sul tema dazi Paolo De Castro, presidente di Nomisma e presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Qualivita, già ministro dell’Agricoltura ed europarlamentare di lungo corso, è moderatamente ottimista. La tranquillità, specifica, gli deriva dall’osservazione diretta.
«Non molti giorni fa eravamo al Summer Fancy Food di New York, la più grande fiera agroalimentare americana, e si era sparsa la voce che la soluzione britannica dei dazi al 10%, alla fine sarà anche la nostra».
E sarà bene. Altrimenti sono guai. «Sono guai comunque, chiariamo. Ci sono comparti che anche col 10% soffriranno. Penso ai formaggi, che già pagano un dazio specifico, e a cui il 10% si sommerebbe».
Trump dice che è colpa dell’Europa. Quanto è vero? «Trump ritiene che l’Ue debba spazzare via i paletti alle importazioni. Ma di che paletti si tratta? Vietiamo il pollo americano trattato col cloro, per dire, e io credo sia giusto. La sicurezza alimentare prima di tutto».
Un accordo si deve fare. «Assolutamente sì. E lo dico per gli americani stessi».
Addirittura? «Soprattutto. Consideri che sono i cittadini Usa a pagare il prezzo più alto di questa politica. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha ammesso che se non ci fossero stati i dazi avrebbe già abbassato i tassi che oggi gonfiano i mutui statunitensi. Senza contare l’inflazione galoppante: e poi con i dazi è lì che i prodotti saranno più cari».
Come si tratta con una controparte che cambia idea così spesso? «L’Ue tenga i nervi saldi e non farsi prendere dal desiderio, comprensibile, di applicare dei controdazi».
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Fonte: Il Resto del Carlino