La crescita dei ricavi del Food italiano nel 2016 è stata pari al +2,5%, nettamente superiore a quella del Pil (+0,9%): da cinque anni il settore registra performance sensibilmente superiori a quelle dell’economia nazionale. E’ quanto emerge dal Food Industry Monitor, l’osservatorio sulle performance aziendali del settore agroalimentare dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (in collaborazione con Efg). A partire dal 2012 il valore aggiunto prodotto dalle aziende del settore è cresciuto a tassi sempre più elevati e nel 2016 l’incremento del valore aggiunto è stato del +5% sensibilmente superiore alla crescita dei ricavi. E non finisce qui, perché l’industria agroalimentare italiana possiede un know-how di prodotto e di processo unici, che permettono di aggiungere valore alle materie prime di qualità attraverso i processi produttivi, la comunicazione, il brand e la distribuzione. La redditività commerciale ha subito una lieve contrazione nel 2016, mentre c’è da sottolineare un rafforzamento della struttura finanziaria, con una diminuzione del tasso di indebitamento.

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Analizzando le performance di lungo periodo emerge che i comparti che crescono maggiormente, realizzando un CAGR dei ricavi (Compound Annual Growth Rate – Tasso Annuo di Crescita Composto) notevolmente superiore alla media del settore apri al 3,9%, sono olio (8,3%), packaging (7,4%), farine (7,2%), food equipment (6,5%), caffè (5,2%) e vino (5,2%). La redditività commerciale (ROS) è tradizionalmente molto elevata nel comparto dei distillati (12,9%), ma sono buone anche le performance di food equipment, dolci, caffè, acqua e pasta, che hanno valori superiori alla media dell’intero settore (5,7%). Come evidenziato nello studio del 2016, permangono delle criticità che interessano i comparti salumeria, olio, farine e latte che hanno la redditività commerciale (ROC) e la redditività del capitale investito (ROIC) sensibilmente inferiori rispetto alle medie di settore.

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L’Osservatorio, all’edizione n. 3, ha analizzato le performance di 809 aziende, per 58 miliardi di ricavi aggregati, nel periodo 2009-2016. Sono stati selezionati 14 comparti rappresentativi del settore agroalimentare: acqua, birra, caffè, conserve, distillati, dolci, farine, food equipment (macchine per la produzione di alimenti), latte e derivati, olio, packaging, pasta, salumeria, vino, un campione che rappresenta il 70% di tutte le società di capitale del settore.

Fonte: Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

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