Il panel “Tendenze Ig” 2025 by oriGIn evidenzia il rapporto tra turismo e Indicazioni Geografiche (IG): bene anche l’occupazione, nel 2024 l’89% delle Ig ha, infatti, mantenuto o aumentato la propria forza lavoro

Un motore economico rilevante e un volano per il turismo. Le Indicazioni geografiche (Ig) sono un tesoro e, nonostante, le difficoltà del periodo storico, sono anche un esempio di resilienza. Origin ha presentato, nei giorni scorsi a Bruxelles, in occasione dell’anniversario n. 50 dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra la Cina e l’Ue, i risultati del panel “Tendenze Ig” 2025.

Sono state esaminate 28 Ig di diverse dimensioni economiche e settori (agricoltura, vini, liquori e artigianato), provenienti da 17 Paesi in 5 continenti. Queste rappresentano un fatturato combinato di circa 75 miliardi di euro, 58 miliardi di euro di esportazioni (77%), 587.000 posti di lavoro diretti e 929.000 kmq di territorio.

L’Italia è stata rappresentata dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio Aceto Balsamico di Modena, Consorzio Grana Padano, Consorzio Mortadella Bologna, Consorzio del Franciacorta e Consorzio Prosecco Doc. Il sondaggio Origin conteneva cinque domande chiave sulle tendenze e le aspettative economiche, più 5-10 domande aggiuntive, formulate ogni anno su uno specifico “tema di tendenza”.

Le risposte raccolte riflettono i dati del 2024 e il sentiment economico all’inizio del 2025. Tema di tendenza per il 2025 è stato “Ig e turismo” con l’obiettivo di analizzare il ruolo delle Ig nell’attrarre turisti e nello sviluppo delle infrastrutture negli ultimi 10 anni, ma anche per esplorare il modo in cui il turismo può rappresentare una leva di marketing per le Ig.

[…]

Fonte: WineNews.it