Esportazioni del Prosciutto di San Daniele DOP cresciute complessivamente dell’8%. Cichetti, Direttore del Consorzio: «Il dato sulle vendite Usa è condizionato dai dazi»

Prima dello scorso mese di aprile il prosciutto di San Daniele entrava negli Stati Uniti senza pagare dazio alcuno. Dalla primavera molto è cambiato. Anche per la Dop friulana, che dapprima ha dovuto fare i conti con una tassa doganale del 10%, poi elevata al 15% nel mese di agosto.

Con quali effetti?

Per farsene una prima idea bisognerà aspettare almeno la fine dell’anno, certo è che nel frattempo, un effetto già s’è visto. Dettato non ancora dai dazi, ma dalla loro minaccia, dall’incertezza prodottasi nei mesi scorsi tra un annuncio e l’altro del presidente Trump. Risultato: il bilancio delle esportazioni del San Daniele dop verso gli Stati Uniti nel primo semestre dell’anno é stato il migliore di sempre. Dati del consorzio del prosciutto alla mano. Tra gennaio e giugno infatti sono state esportate in Usa 352 tonnellate di San Daniele Dop, il 19% in più dello stesso periodo dell’anno precedente. Un aumento che fatto degli Usa, per la prima volta nella storia della fettina rosa friulana, il primo mercato estero, con una quota del 24% sul totale delle esportazioni.

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Fonte: Il Piccolo