Agricoltori preoccupati: in Italia la campagna del pomodoro 2025 è prevista in calo del 15-20%. La produzione Usa invece cresce del 10% e Trump ha anche incassato il dazio zero.
Anni passati a levare gli scudi contro la minaccia di invasione della conserva di pomodoro cinese. Per poi scoprire che oggi il vero pericolo arriva dagli Usa. I conti sono presto fatti: quest’anno la raccolta del pomodoro nel nostro Paese chiuderà con un calo atteso tra il 15 e il 20%, in Europa anche Spagna e Portogallo stanno riducendo le previsioni mentre in California, che già oggi è il secondo produttore mondiale di oro rosso dopo la Cina, le rese sono date in aumento del 10%. La ciliegina sulla torta? Le mosse del presidente Trump sul tavolo dei dazi, che si è già portato a casa tariffa zero per l’ingresso in Europa di alcune produzioni americane a base, appunto, di pomodoro.
Per gli operatori di un comparto che vale 5,5 miliardi all’anno, lo scenario non è certo rassicurante. I più preoccupati oggi sono gli agricoltori: «All’inizio dell’anno eravamo partiti con grande fiducia — racconta Giuseppe Romanini, presidente dell’Organizzazione interprofessionale del bacino del Nord, che contratta accordi e prezzi per tutti gli agricoltori del bacino settentrionale — i trapianti procedevano nei tempi giusti e le superfici messe a coltura erano maggiori dell’anno scorso, 45mila ettari contro 4omila. Poi la campagna ha preso tutta un’altra piega e al 31 di agosto abbiamo registrato un raccolto pari soltanto a 1,919 milioni di tonnellate di pomodoro: rispetto alle proiezioni, siamo al 17% di consegnato in meno».
Il Nord Italia, che assicura oltre la metà del pomodoro nazionale, è più o meno arrivato al giro di boa delle operazioni di raccolta: «Se queste sono le proporzioni — dice preoccupato Romanini — a fine campagna il calo può anche superare il 20%». Dall’altra parte del mondo, invece, la California sta aumentando le rese del 10%: «L’Italia — dice Romanini — è il primo esportatore al mondo per valore, ma non per quantità: a questo punto, un arrivo di pomodoro californiano in Europa non è più da escludersi».
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Fonte: Il Sole 24 Ore