Negli ultimi 4 anni oltre 70 DOP e IGP hanno richiesto una modifica al disciplinare di produzione. Rosati (Qualivita e Origin Italia): “passi avanti in termini di qualità e sicurezza”.
Anche i prodotti DOP e IGP cambiano. Negli ultimi quattro anni, solo in Italia sono oltre 7o quelli che hanno richiesto alla Ue una modifica, temporanea o ordinaria, del proprio disciplinare di produzione. Un trend che ha accomunato tutte le realtà, dalle produzioni con grandi numeri (come Prosciutto di Parma DOP e Mela dell’Alto Adige Ipg) alle specialità di nicchia (come il Roccaverano DOP e l’Olio Cartoceto DOP).
«Non c’è prodotto alimentare che non si sia continuamente evoluto per restare al passo con i tempi e anche quelli DOP o IGP lo hanno fatto, assecondando le richieste del territorio e del mercato. E così facendo, negli ultimi dieci anni, hanno fatto un notevole scarto in avanti in termini di qualità e sicurezza» spiega Mauro Rosati, direttore di Fondazione Qualivita e Origin Italia, l’associazione che riunisce i consorzi delle indicazioni geografiche.
Dunque nemmeno i portabandiera della tradizione e della tipicità possono sfuggire ai cambiamenti strutturali del mondo agroalimentare, alle evoluzioni della tecnologia e alle nuove richieste di distributori e consumatori.
C’è chi cambia per alzare l’asticella della qualità, come l’Aceto Balsamico di Modena IGP che ha introdotto la tipologia Riserva per i prodotti invecchiati oltre cinque anni. O come il Culatello di Zibello DOP che ha innalzato il peso massimo consentito alla marchiatura e prolungato il periodo di stagionatura a 195 giorni. E chi ha introdotto delle modifiche produttive per ragioni di sicurezza, come il Puzzone di Moena e la Fontina che sono passati dall’uso di latte crudo a quello di latte termizzato per ridurre il rischio di Escherichia coli e di Blue tongue. Ma c’è anche chi si è rinnovato per combattere gli sprechi, come la Toma Piemontese DOP che, per evitare gli scarti di lavorazione nei formaggi destinati a essere cubettati o grattugiati, ha ammesso anche la produzione in forma diversa da quella tipica cilindrica.
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Fonte: Il Sole 24 Ore