Così il clima ridisegna i nostri raccolti: oliveti ad alta quota, vendemmie precoci e l’invasione degli insetti.

L’innalzamento delle temperature fa fiorire mandorli nel Nord Italia mentre nel Meridione mais e pesche soffrono la crescente siccità. Gesmundo (Coldiretti): «Ora regole chiare per tutelare il Made in italy»

I mandorli che fioriscono al Nord, dove sono emigrati anche gli ulivi e i pomodori, la raccolta dei grappoli di uva che parte a luglio, la rivoluzione climatica ha ridisegnato la geografia produttiva agricola del Bel Paese, che tra picchi di calore e piogge torrenziali, tanto bello rischia di non essere più.

La vendemmia non è stata mai così anticipata come quest’anno lungo la Penisola, dove primi grappoli di uve di Pinot Grigio e Chardonnay sono stati tagliati già a metà luglio in Sicilia, ben oltre due mesi prima rispetto alla scadenza tradizionale dell’autunno. Un record che è rappresentativo di come il clima stia cambiando l’agricoltura nazionale e i suoi prodotti più tipici. Vengono infatti così smentiti i testi scolastici e anche gli antichi proverbi «ad agosto riempi la cucina e a settembre la cantina» e non vale più neanche l’adagio «a San Martino ogni mosto diventa vino» poiché sono diventate estremamente rare le uve non ancora raccolte entro l’11 novembre.

A cambiare con il clima sono anche le caratteristiche dei grappoli. Il vigneto Italia produce adesso uve più precoci, meno acide e più dolci rispetto al passato. E il vino Made in Italy è aumentato di oltre un grado negli ultimi 40 anni con la necessità di un maggiore impegno degli enologi in cantina per garantire il rispetto delle caratteristiche e della qualità.

Cambiamenti climatici in corso

Il surriscaldamento provoca il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per l’invecchiamento delle bottiglie ma anche per la stagionatura dei salumi o l’affinamento dei formaggi. Una situazione che di fatto mette a rischio il patrimonio di prodotti tipici Made in italy, che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico e alla combinazione di fattori naturali e umani.

E il caldo ha cambiato anche la distribuzione sul territorio dei vigneti che tendono ad espandersi verso l’alto con la presenza della vite a quasi 1200 metri di altezza come nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta, dove dai vitigni più alti d’Europa si producono le uve per il Valle d’Aosta DOP Blanc de Morgex et de La Salle.

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Fonte: Moneta (Il Giornale – Libero – Il Tempo)