Primo posto per fatturato e secondo per esportazioni, superate meccanica e auto. Produzione di qualità e trasformazione: è la connessione vincente del Made in Italy
L’industria alimentare svetta al primo posto nel settore manifatturiero per fatturato (quasi 200 miliardi nel 2024) e al secondo per l’export. Scippando così la leadership a meccanica e auto. Con questo biglietto da visita i principali brand (4.700) si presenteranno al prossimo Tuttofood, la principale fiera dell’agroalimentare che apre i battenti domani a Milano. Doveva essere la Fiera all’insegna dei dazi. E in effetti le tariffe saranno in primo piano al Salone, ma la vera “notizia” è che I’agroalimentare italiano si presenta con le migliori carte per giocare sempre di più un ruolo di player privilegiato sui mercati globali.
LO SCENARIO
I dati dell’Istat sul commercio estero hanno certificato a marzo il boom delle spedizioni negli Stati Uniti. E l’agroalimentare è tra i motori dell’export nel Paese di Trump. C’è stato indubbiamente l’effetto dazi, ma ha avuto un impatto positivo perché ha accelerato le vendite in vista dell’introduzione delle nuove tariffe. Che per ora sono slittate al 9 luglio, ma con tutti i “se” che sembrano essere sempre di più la cifra dell’inquilino della Casa Bianca. Per ora dunque il settore continua a dare soddisfazioni all’Azienda Italia e su tutti i fronti, dalla produzione all’export fino all’innovazione che trova sempre più spazio nei campi e nell’industria di trasformazione.
Successi che sorridono anche alla ristorazione strettamente collegata con la produzione agricola nazionale. La ristorazione è un tassello forte di quella filiera allargata che dal campo alla tavola ha raggiunto i 620 miliardi. A tirare i prodotti di qualità, bandiera del nostro Paese. L’Osservatorio Immagino, lo studio di GS1 Italia dedicato ai consumi, ha infatti segnalato la crescita delle referenze Dop con trend positivo sia in valore (+3,5%) che in quantità (+2,1%). Ed è la connessione tra prod uzione agricola e industria di trasformazione che rappresenta il valore aggiunto del Made in Italy, garantendone l’identità.
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Fonte: Il Mattino