Novant’anni di storia e una lunga tradizione per Lenti, che oggi si arricchisce di tecnologie e di una filiera al 100% italiana, dall’allevamento alla tavola
Novant’anni. Che, per un’azienda di salumi, non sono solo un numero: sono una dichiarazione d’intenti. Perché, quando sei nato nel 1935 — tra bilance meccaniche, spezie contate a mano e salumi legati con lo spago — e l’azienda è ancora lì, cresciuta mantenendo lo stesso nome e la stessa voglia di fare le cose per bene, forse un motivo c’è.
Quello di Lenti non è un compleanno qualsiasi. E un anniversario che racconta di una tradizione mai congelata nel tempo, e di un mestiere — quello della salumeria cotta al vapore o arrosto — portato avanti con una cura certosina, unita a un’idea precisa di futuro.
“Il nostro lavoro parte da lontano. Da Attilio Lenti, che nel 1935 ha dato vita a un modo di fare salumi basato su qualità, pazienza e un sapere tutto artigianale”, racconta Sandro Sabelli, oggi in azienda come Direttore Business Unit Salumi. “Ma non siamo rimasti fermi: oggi, a novant’anni da quel primo laboratorio, Lenti continua a evolversi. Abbiamo portato avanti la tradizione, adattandola alle esigenze contemporanee senza mai snaturarla. Un esempio? La cottura del nostro prosciutto cotto, per venti ore, dove il vapore è a diretto contatto con la carne. Altro punto di forza è il mix di aromatiche: funziona come per la ricetta di un ristorante dove ingredienti, dosi e manualità fanno la differenza. E in un segmento che conta oltre 2000 player in Italia, la distinzione è fondamentale”. Il risultato è una produzione che unisce gesti antichi a tecnologia intelligente.
Alcune fasi, come il confezionamento e la gestione del magazzino, sono automatizzate. Ma la legatura, il disosso, l’aromatizzazione? Quelle restano nelle mani degli esperti. “È questo il nostro segreto: il legame tra artigianalità e industria. Le mani, quando servono, sono ancora quelle di una volta”.
Il 2024, l’anno che anticipa questo importante traguardo, è stato anche l’occasione per rilanciare la vocazione più profonda dell’azienda: la qualità totale. Con la nascita della nuova linea “Le Eccellenze di Filiera”, Lenti ha risposto a una domanda crescente del mercato: sapere cosa si mangia, da dove arriva, e i criteri di produzione. “La filiera italiana al 100% non è uno slogan”, spiega Sabelli. “E un impegno: tracciata, certificata da CSQA, monitorata in ogni fase, dagli allevamenti fino alla tavola: le cosce del suino pesante padano si differenziano profondamente da quelle estere, per genetica e incroci. E oggi, grazie all’ingresso nel Gruppo Amadori nel 2022, possiamo contare su una filiera davvero integrata, che parte dai mangimifici e arriva al prodotto finito”.
[…]