Vale 37 milioni di euro l’impatto economico delle produzioni DOP e IGP della Liguria e 6 milioni fanno riferimento all’agroalimentare prodotto a Imperia. Lo evidenziano i risultati del 17° Rapporto Ismea-Qualivita. Lo stesso settore dell`agroalimentare «certificato» cresce del +28% in un anno e fra le province liguri, Imperia viene subito dopo Savona e prima di La Spezia. Sul fronte delle produzioni agroalimentari e vitivinicole, sempre DOP e IGP della Liguria, emerge una crescita del +4,9% su base annua e di conseguenza una conferma dell`importanza delle filiere certificate. In Liguria vi sono 17 prodotti DOP-IGP, per quasi 1.500 operatori coinvolti nelle filiere.
Il solo agroalimentare conta 5 prodotti DOP IGP, che nel complesso generano circa 18 milioni di euro, con una buona crescita su base annua del +28%. Il settore è guidato dal Basilico Genovese DOP, seguito dall’Olio Riviera Ligure DOP dell’imperiese, che mostra un’ottima crescita e dalla Focaccia di Recco col formaggio IGP. Fra le province, Imperia, con 6 milioni di euro, si piazza dopo Savona, con 9 milioni e prima di Genova, con 2 milioni di euro.
Il vino conta 12 prodotti DOP IGP, che, nel complesso generano 20 milioni di euro, in calo su base annua del -9,7%. Il settore è trainato da Riviera Ligure di Ponente DOP e Colli di Luni DOP, cui seguono Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà DOP e l’imperiese Rossese di Dolceacqua DOP. In questo caso Imperia resta indietro e cede spazio a Savona e La Spezia.
Fonte: La Stampa – Savona