Sicilia IGP, l’extravergine prodotto sull’isola racconta storie e territori e la passione di chi ne ha tramandato il patrimonio agricolo e culturale. Il futuro è sempre più internazionale
Terra di luce, suoli rossi e vulcanici, e venti che portano il profumo del mare: la Sicilia è, da sempre, una culla votata alla produzione di oli extravergine d’oliva che narrano la storia di un’isola e dei suoi sapori autentici. In questo scenario di inestimabile patrimonio agricolo e culturale, il Consorzio per la tutela e valorizzazione dell’Olio extravergine di oliva Sicilia Igp (protagonista dell’edizione de Il Gusto a Bologna il 18 e 19 ottobre) si afferma come un attore centrale, non limitandosi alla mera vigilanza sulla qualità, ma tracciando nuove, decisive rotte identitarie e commerciali per ]’extravergine insulare.
Disciplinare e identità: tracciare l’eccellenza
L’Indicazione Geografica Protetta (Igp) “Sicilia” è ben più di un marchio; è un rigoroso patto con il territorio, un impegno a garantire l’identità, la trasparenza e un profilo sensoriale unico, indissolubilmente legato all’isola. Il disciplinare, che riguarda l’olio extravergine prodotto in tutta la regione, stabilisce parametri produttivi e qualitativi di assoluta eccellenza. Tra i vincoli fondamentali si annoverano la raccolta delle olive compresa tra il 1° settembre e il 30 gennaio, una resa massima contenuta di 100 quintali di olive per ettaro e l’obbligo di molire le olive entro 48 ore dalla raccolta. Queste non sono restrizioni burocratiche, ma garanzie cruciali per la qualità, determinanti per mantenere elevato il contenuto fenolico e la stabilità ossidativa del prodotto finale. I parametri chimico-organolettici sono stringenti: l’acidità libera non può superare lo 0,5% e il contenuto di polifenoli totali deve essere maggiore o uguale a 100 mg/kg.
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Le prospettive del Consorzio di tutela
Il lavoro del Consorzio va oltre la produzione e si configura come un motore culturale ed economico per l’intera regione, rafforzando l’immagine del marchio “Sicilia” nel mondo. L’ingresso in reti come Origin Italia ha proiettato l’extravergine siciliano su un palcoscenico internazionale, aumentandone il peso negoziale e la visibilità.
Guardando al futuro, le direttrici strategiche sono chiare e ambiziose: puntare all’internazionalizzazione rafforzando la presenza sui mercati esteri, promuovere la sostenibilità attraverso il biologico e la valorizzazione sociale e ambientale degli uliveti, investire nella comunicazione esperienziale tramite il turismo oleario e garantire trasparenza e sicurezza al consumatore con la tracciabilità digitale, impiegando strumenti innovativi come il collarino con Qr code per certificazioni e contenuti multimediali.
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Fonte: La Repubblica – Gusto


