Assemblea annuale a Milano del Consorzio per la tutela del Gorgonzola DOP: la produzione a livelli record ma si teme per il futuro Insistere sull’export
«L’obiettivo deve essere la vendita all’estero del 50% della produzione» avverte Antonio Auricchio , presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola DOP. Venerdì i soci dell’ente si sono riuniti all’hotel «Westin palace» di Milano per l’assemblea annuale. Uno dei principali temi sul tavolo delle aziende è lo sviluppo di strategie che possano favorire il commercio di questa tipicità sulle tavole straniere.
Lo scorso anno è stato segnato dal record storico della produzione complessiva che è arrivata a 5.277.721 forme , un quantitativo che corrisponde a 63.332 tonnellate e facendo segnare una crescita dell’1,9% rispetto al 2023. Il 41,4% del totale, cioè una quota pari a 26.188 tonnellate, è stata distribuita all’estero. Anche questa voce è la migliore di sempre , un traguardo reso possibile da un balzo positivo del 4,8%.
L’86% dell’export si è concentrato in Europa, dove si evidenzia un aumento del 5,4%. Tra gli 87 Stati del mondo in cui si consuma Gorgonzola DOP, Germania e Francia si confermano i più «fedeli» e hanno assorbito quasi metà degli ordini. Seguono Spagna, Olanda e Polonia.
Il confronto con dieci anni fa
Dieci anni prima gli ordini stranieri rappresentavano il 30,9% su un totale di 53.322 tonnellate, segno che i passi avanti compiuti per promuovere la specialità tipica non sono stati di poco conto. Nel frattempo però in alcuni mercati non si è riuscito ancora a esprimere totalmente il potenziale della DOP: basti pensare all’effetto delle restrizioni imposte dalla Brexit, allo stop indiano sull’importazione di formaggi contenenti caglio animale, ai blocchi e ai maggiori costi di trasporto per il transito dallo stretto di Hormux e dal canale di Suez, alla guerra tra Russia e Ucraina e alla nuova introduzione dei dazi negli Stati Uniti.
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Fonte: La Stampa