Agroalimentare, in Emilia Romagna superati i 10,5 miliardi di esportazioni. A determinare il risultato positivo della DOP economy sono le province di Parma, Modena e Reggio Emilia (Ismea Qualivita). Salgono le colture frutticole, in aumento del 57%

Il 2024 è stato un annodi straordinaria ripresa e rilancio per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna. Dopo le difficoltà legate alle gelate primaverili ealle devastanti alluvioni del 2023, il settore ha registrato una performance mai raggiunta prima: oltre 6 miliardi di euro di produzione lorda vendibile agricola, segnando un+13%rispetto all’anno precedente. Un balzo sostenuto sia dall’incremento dei volumi produttivi, in particolare nelle colture frutticole (+57%), sia da prezzi favorevoli e da una spinta significativa degli allevamenti, con il latte vaccino che cresce del 19,3%.

Sul fronte occupazionale, sempre secondo il report realizzato in collaborazione tra assessorato Agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna e Unione regionale delle Camere di Commercio dell’Emilia-Romagna, con il contributo di Art-ER, si conta un totale di 129mila addetti così suddivisi: 65mila nel settore agricolo (+3,8% rispetto al 2023) e 64mila nel settore dell’industria alimentare (+2,3% rispetto al 2023).

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Anche il settore enoturistico è in crescita, sempre secondo il report presentato e pubblicato a giugno del 2025 (Vai al 1° Rapporto sul Turismo DOP), con un aumento costante del numero di aziende che intraprendono questa attività. Nel 2024, il numero complessivo di aziende che svolgono attività enoturistica in regione è salito a 94, con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. La maggior parte delle nuove iscrizioni si concentra nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Ferrara e Ravenna.

La Regione Emilia-Romagna riserva inoltre un’attenzione particolare alle Dop e Igp nella propria economia. Il Rapporto Ismea Qualivita 2024, basato su dati riscontrati nel 2023, assegna alla produzione di Dop e Igp regionali una stima di valore alla produzione di oltre 3,433 miliardi di euro per i prodotti alimentari, e di 441 milioni di euro per i vini, cioè un totale di 3,874 miliardi di euro.

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Fonte: QN – Quotidiano Nazionale