Questo numero speciale di Consortium, dedicato al Turismo DOP, raccoglie contributi di accademici, istituzioni e operatori del settore, emersi durante la presentazione del Rapporto a Roma. Completano il quadro le riflessioni emerse durante il Qualivita Festival, celebrativo dei 25 anni della Fondazione.

In un’Italia che cambia e riflette sul proprio futuro, il Turismo DOP si profila come uno degli asset strategici più promettenti per il rilancio delle aree interne, la valorizzazione delle filiere agroalimentari e la costruzione di una nuova identità territoriale condivisa.

Con la pubblicazio­ne del 1° Rapporto sul Turismo DOP, a giugno 2025, la Fondazione Qualivita – in collaborazione con Origin Italia e con il sostegno del MASAF – ha aperto per la prima volta una finestra struttu­rata su un fenomeno finora percepito ma mai sistematicamente analizzato: l’intersezione tra le Indicazioni Geografiche e l’esperienza turistica.

Un legame che non è soltanto economico, ma anche culturale, sociale e ambientale. Il turismo legato ai prodotti DOP e IGP non si esaurisce in una visita aziendale o in una degustazione: è una relazione profonda con il territorio, le sue storie, le sue comunità. Questo numero speciale di Consortium, interamente dedicato al Turismo DOP, raccoglie le riflessioni di accademici, rap­presentanti istituzionali e operatori del settore, offrendo uno strumento di confronto e analisi, capace di restituire la visione dinamica e multidisciplinare emersa nella presentazione ufficiale del Rapporto a Roma, alla presenza dei Ministri Francesco Lollobrigida e Daniela Santanchè: un segnale forte dell’interesse strategico del sistema Paese.

Il compito che ci attende non è solo quello di valorizzare il patrimonio esistente, ma di proget­tare un futuro in cui le IG siano protagoniste di un turismo sostenibile, autentico e inclusivo. Per riuscirci, servono politiche coerenti, una normativa aggiornata, ma anche un impegno culturale capace di mettere in relazione agricoltura e accoglienza, tradizione e innovazione.

In questa direzione si inseriscono anche i più recenti studi scientifici – raccolti in questo numero – realizzati nel 2024 da università e centri di ricerca italiani, che hanno affrontato il tema del Tu­rismo DOP da molteplici prospettive: dalla governance dei territori rurali all’impatto del turismo esperienziale sulla percezione dei prodotti tipici.

Accanto all’approfondimento scientifico, abbiamo voluto includere anche le riflessioni nate du­rante il Qualivita Festival, organizzato in occasione dei 25 anni della Fondazione. Con il sottotito­lo “Il gusto della cultura, la cultura del gusto”, il Festival – svolto in collaborazione con Treccani – si è proposto come un laboratorio culturale a cielo aperto, un luogo di incontro tra saperi e sensibilità diverse. Le schede concettuali qui pubblicate rappresentano il tentativo di connettere i temi culturali e filosofici sollevati dai nostri relatori con quelli del mondo delle IG, offrendo una lettura più profonda della cosiddetta Dop economy, che – talvolta inaspettatamente – è entrata in molti angoli della nostra società, contribuendo a rendere concreto quel concetto di qualità della vita a partire dalla qualità del cibo.

Perché se è vero che la qualità certificata è un valore economico, è altrettanto vero che la qualità della vita è un progetto collettivo. Un processo che si costruisce nel tempo e che richiede il coin­volgimento di tutti: cittadini, produttori, istituzioni, ricercatori. Solo così il nostro patrimonio agroalimentare potrà continuare a essere ciò che è sempre stato: una risorsa di senso, un ponte tra passato e futuro, una forza viva capace di generare coesione sociale e sviluppo sostenibile.

Fonte: Consortium 27 / N° 02/2025

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AUTORI: Mauro Rosati,