Un tesoro da 1,6 miliardi, l’eccellenza in crescita delle DOP e IGP piemontesi fotografata nel rapporto Ismea- Qualivita: in 5 anni è cresciuta del 20%

La qualità è una questione di precisione: bastano pochi grammi o una sfumatura di colore diversa per non poterla più garantire. Precisione che vale, almeno in Piemonte, 1,64 miliardi di euro e 12.837 posti di lavoro.

È il valore, nel 2023, della Dop economy, pari al 19% del settore agroalimentare regionale: la nostra regione è al quarto posto in Italia con 84 filiere tra cibo e vino DOP (Denominazione di origine protetta) o IGP (Indicazione geografica protetta), marchi riconosciuti dall’Ue per garantire la provenienza del prodotto.

L’impatto varia: dai 974 milioni di euro nel Cuneese ai 14 nel Torinese, fino a soli 4 nel Biellese. L’economia piemontese delle DOP, fotografa il rapporto Ismea- Qualivita, ha subìto un piccolo calo rispetto al 2022, perdendo l’1,2% del valore, ma in 5 anni è cresciuta del 20%: più 290 milioni di euro dal 2019.

Il vino ne è il re, con 60 filiere in Piemonte e 1,2 miliardi di euro di esportazione, ma è in crescita anche il valore del comparto del cibo, il 23% del mondo DOP che vale circa 400 milioni, con protagonisti formaggi, nocciola, riso.

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Fonte: La Repubblica – Torino