Risicoltura in Piemonte: un chicco italiano su due è prodotto in regione. Il Piemonte in quarta posizione in Italia con 1.641 milioni di euro generati dalle 84 filiere del cibo e del vino DOP IGP

La prima edizione di Risò, il Festival Internazionale del Riso, è l’occasione per fare il punto sulla situazione del mondo risicolo locale, e in senso più ampio dell’agroalimentare, con il Presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Fabio Ravanelli.

[…]

Qual è lo stato di salute del settore agroalimentare locale e, in particolare, del comparto risicolo?

Il valore e il potenziale dell’agroalimentare dell’Alto Piemonte sono notevoli: parliamo infatti di quasi 7.500 aziende, ovvero 1’8,8% delle imprese attive in quest’area geografica e il 13% sul totale regionale di settore. Ma il nostro territorio si difende bene anche nella particolare classifica elaborata da ISMEA-Qualivita che misura il settore delle filiere del cibo e del vino DOP IGP made in Italy.

Gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2023, ma sono già significativi perché vedono il Piemonte mantenere stabilmente la quarta posizione in Italia con 1.641 milioni di euro generati dalle 84 filiere del cibo e del vino Dop Igp che ricadono sul territorio; un valore cresciuto del +21% in cinque anni. Nelle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, in cui sono stati riconosciuti ben 12 prodotti Dop e Igp (a cui si aggiungono due vini Docg e otto Doc), il valore creato è pari a 139 milioni di euro, l’8,5% del fatturato regionale.

Parlando di DOP, occorre ricordare che Vercelli e Biella custodiscono l’unica Dop italiana ed europea del settore risicolo, il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP, una vera e propria eccellenza che brilla nel panorama dell’agroalimentare italiano e che è molto apprezzata anche all’estero. Guardando alla produzione complessiva di questo cereale, l’Italia copre da sola circa la metà dell’intero raccolto europeo e vanta una grande ricchezza varietale che si estende su una superficie di oltre 235mi1a ettari dedicati a questa coltura.

[…]

Fonte: La Sesia