La filiera agroalimentare conta in Toscana conta oltre 74mila addetti. Primato per numero di certificazioni DOP e IGP
Pur in un contesto complesso e incerto, la filiera agroalimentare italiana si è distinta negli ultimi anni per il contributo positivo che ha dato alla crescita economica del paese ben visibile dai risultati ottenuti nei mercati internazionali con esportazioni che sono cresciute del 53% tra 2019 e 2024 e con un avanzo commerciale che è passato da 589 milioni nel 2019 a circa 2 miliardi nel 2024. Anche i dati più recenti, disponibili per l’Italia relativamente ai primi sette mesi dell’anno, mostrano buoni risultati per la filiera agro alimentare che ha aumentato le esportazioni del 6% rispetto al periodo gennaio-luglio 2024.
Il valore aggiunto
La Toscana riveste un ruolo importante nel panorama italiano dei settori dell’agricoltura e della trasformazione alimentare e delle bevande. Questi risultati sono legati al ruolo della filiera agroalimentare che nel 2023 ha prodotto un valore aggiunto di quasi 3,5 miliardi (+2,6% rispetto al 2022) di cui 2,1 miliardi relativi alla fase agricola (+5,8%). Il settore agroalimentare pesa il 3% sul valore aggiunto totale regionale. In termini di occupazione, la filiera agro alimentare in Toscana conta circa 74.100 addetti nel 2023, di cui 52mila nella parte agricola, in lieve calo rispetto al 2022 (-0,4%). Gli addetti dell’agro alimentare pesano il 4% sul totale degli occupati regionali.
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Le certificazioni
Nel panorama italiano, la Toscana detiene anche il primato per numero di certificazioni di origine Dop/Igp (a pari merito con il Veneto) con 90 produzioni, di cui 32 cibi e 58 vini. La regione è quinta in termini di valore economico generato dalla “Dop economy” con 1,4 miliardi di euro nel 2023. La prima provincia per impatto economico è Siena (648 mln €), seguita da Firenze (269min€), Grosseto (135 mln €). La filiera che apporta il contributo maggiore in termini economici è il vino (86%), seguita dai prodotti a base di carne (4%), i prodotti della panetteria e pasticceria (4%) e i formaggi (3%). I vini con il maggiore ritorno economico in regione sono il Brunello di Montalcino Dop, il Chianti Classico Dop, il Chianti Dop e il Toscano Igp. Tra i cibi i Cantuccini Toscani Igp, il Prosciutto Toscano Dop, il Pecorino Toscano Dop, l’olio ToscanoIgp.
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Fonte: Il Tirreno


