A Loures (Lisbona) giuristi internazionali e esperti del mondo agroalimentare si sono confrontati sul ruolo delle Indicazioni Geografiche e sul nuovo modello di Turismo DOP presentato dal Direttore di Fondazione Qualivita, Mauro Rosati

Si è svolta il 3 e 4 novembre, a Loures (Lisbona, Portogallo), la International Conference 2025 della Rivista Internazionale di Diritto del Turismo, dei Viaggi e dell’Ospitalità (IJTTHL), intitolata “Tourism and the Law – Gastronomy Law and PDO Tourism”.
L’evento, organizzato da ESHTE, INATEL, ISEG e UFRGS con il sostegno dell’Ordine degli Avvocati Portoghese, ha riunito esperti internazionali di diritto del turismo e della gastronomia per approfondire le relazioni tra legislazione, tutela delle produzioni agroalimentari e sviluppo turistico sostenibile.

La relazione introduttiva alla conferenza è stata tenuta da Mauro Rosati, Direttore Generale della Fondazione Qualivita, intervenuto con una relazione dedicata alle enormi potenzialità del Turismo DOP, presentando il modello italiano come caso di riferimento per la valorizzazione integrata di qualità, territorio e cultura.

Le enormi potenzialità del “Turismo DOP”

Nel suo intervento Le enormi potenzialità del “Turismo DOP”, Mauro Rosati ha illustrato il modello del Turismo DOP come nuova frontiera dello sviluppo territoriale sostenibile, fondato sull’integrazione tra produzioni agroalimentari a Indicazione Geografica e sistemi di ospitalità rurale. Il concetto, sviluppato dalla Fondazione Qualivita, si articola su tre pilastri — autenticità, educazione e sostenibilità — e rappresenta un’evoluzione del turismo enogastronomico verso un approccio identitario e culturale, in cui la qualità certificata diventa strumento di governance e di coesione sociale.

Rosati ha inoltre evidenziato il valore strategico del Regolamento (UE) 2024/1143, che attribuisce ai Consorzi di tutela la competenza di sviluppare attività turistiche connesse alle produzioni DOP e IGP, riconoscendo formalmente la dimensione turistica come parte integrante delle politiche di valorizzazione delle Indicazioni Geografiche.

In Italia 361 Consorzi di tutela, 597 prodotti DOP e IGP e oltre 580 attività legate al turismo esperienziale costituiscono la base di un nuovo modello di Turismo DOP, capace di unire ospitalità rurale, educazione alimentare e promozione territoriale. Un approccio che pone le Indicazioni Geografiche al centro dell’offerta turistica, rafforzando l’identità dei territori e generando valore economico, culturale e ambientale.

In questo contesto, il Turismo DOP si configura come una strategia in grado di coniugare tutela della qualità, sostenibilità e attrattività internazionale, rafforzando la posizione dell’Italia come laboratorio avanzato di innovazione nel settore enogastronomico e turistico.

La conferenza IJTTHL ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra studiosi, giuristi e professionisti del settore, offrendo una visione interdisciplinare sul futuro del diritto del turismo e della gastronomia nel quadro europeo e globale.

Fonte: Fondazione Qualivita