Dop economy. Intervista a Riccardo Deserti, presidente di OriGIn International. Il modello delle Ig ha valenza globale: sono 18.000 nel mondo e solo in Cina 7.000, il loro sviluppo è intimamente legato a quello dei territori. A ottobre nascerà OriGIn America Latina e si spera di coprire presto anche Asia e Africa

C’è stata di recente a Bruxelles la Survey 2025 di OriGIn International, che è l’alleanza globale delle indicazioni geografiche (Ig), organizzazione non profit.

Ne parliamo con il suo presidente, l’italiano Riccardo Deserti, direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano e vicepresidente di OriGIn Italia.

Deserti, qual è l’obiettivo di OriGIn International nel promuovere la «Ig economy» a livello globale?

L’obiettivo è duplice prima di tutto, vogliamo favorire lo sviluppo globale del sistema delle indicazioni geografiche (Ig), diffondendo i principi fondamentali come il diritto di proprietà intellettuale. Poiché non esiste un governo mondiale per le Ig (come in Europa), il nostro lavoro consiste nel collaborare con tutte le istituzioni globali per promuovere la creazione di normative che garantiscano la protezione e il riconoscimento delle Ig. In secondo luogo, ci impegniamo a promuovere una rete di regole, simile a quella che abbiamo in Italia e in Europa, per tutelare questa proprietà intellettuale e sviluppare modelli economici di gestione, come i consorzi.

Qual è lo scopo della survey 2025 di OriGIn e quali sono i dati chiave emersi dal Rapporto presentato?

Lo scopo della survey, che abbiamo avviato quattro anni fa, è proprio quello di rispondere alla domanda sulla portata del fenomeno delle Ig. Attualmente, ci sono circa 7.000 indicazioni geografiche in Cina e oltre 18.000 a livello mondiale.

I dati chiave emersi dalla survey 2025 mostrano che le 28 indicazioni geografiche censite, provenienti da tutti e cinque i continenti, generano un fatturato complessivo di quasi 80 miliardi di euro, con una propensione all’export superiore al 75%. Questi dati concreti dimostrano che il fenomeno delle Ig è già di portata globale. Quest’anno lo studio si è concentrato sul trend del turismo.

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Fonte: L’informatore agrario