Prosecco DOP: lo Spritz è stato una leva importante per entrare nel Paese per eccellenza delle bollicine. Giavi: «Al contrario di altri consorzi di vino non storciamo il naso riguardo alla mixology»

«Lo Spritz ha di certo dato aiuto al Prosecco DOP, in particolare su alcuni mercati come la Francia. È stato ed è una componente importante, ma la radice del nostro successo resta esclusivamente il Prosecco stesso». È il giudizio del direttore del Consorzio del Prosecco Doc, Luca Giavi a proposito del connubio tra Aperol e le bollicine del Triveneto che è alla base del successo boom planetario dello Spritz.

«Lo Spritz si è rivelato una leva importante — aggiunge Giavi — soprattutto per entrare in quello che è il paese per eccellenza delle bollicine, la Francia. Nessun altro spumante al mondo è riuscito a penetrare come il Prosecco nella terra dello Champagne. Grazie al nostro rapporto qualità prezzo e anche grazie allo Spritz abbiamo raggiunto in Francia posizioni difficilmente immaginabili anni fa. A funzionare è stata quindi l’azione congiunta di queste due leve.

Secondo una recente ricerca che abbiamo commissionato a Wine Monitor di Nomisma i francesi di dividono a metà tra quelli che consumano il Prosecco DOP tal quale e quelli che invece lo preferiscono anche miscelato in uno Spritz».

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Il Consorzio del Prosecco Doc nel 2024 ha registrato il nuovo record di imbottigliamenti con una produzione di 66o milioni di bottiglie con una crescita del +7% rispetto al 2023 e un valore al consumo stimato in 3,4 miliardi di euro.

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Fonte: Il Sole 24 Ore

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