La Gazzetta del Mezzogiorno

Puglia: un 2013 con luci e ombre, ma le aziende non mollano. Il 2013 non è stato un anno favorevole per la produzione dell’uva da tavola. Soltanto la commercializzazione del prodotto a maturazione precoce ha confermato il buon andamento degli anni precedenti. Da settembre si è verificata una progressiva riduzione delle richieste di uva da parte dei mercati esteri. Le cause da una parte le difficoltà economiche dei consumatori finali, dall’altra lo sfavorevole andamento meteorologico che ha penalizzato la qualità di una parte della produzione.

A ottobre e novembre scorsi, la situazione si è fatta se possibile peggiore a causa degli effetti negativi provocati da eventi climatici sfavorevoli alla coltura: nebbia, elevata umidità dovuta anche all’evaporazione dal terreno, temperature miti superiori alla media, associate a frequenti e abbondanti piogge hanno inciso sulla qualità e sulla cosiddetta shelf life (letteralmente vita in scaffale, è in pratica il tempo di conservazione di un prodotto fresco). Inoltre il perdurare di caldo umido, piogge, nebbia e temperature superiori anche di 10° rispetto alla media degli altri anni, hanno provocato la presenza di muffe e fatto marcire alcune delle bacche dei. Sugli acini si sono formate macchie e striature scure che hanno precluso la possibilità di prolungare la permanenza dell’uva sulla pianta, costringendo il produttore a una precoce vendemmia. Con queste premesse, non c’è da meravigliarsi che dopo tre anni di crescita, l’export italiano ha frenato. «Fino ad agosto – scrive Giuseppe Lamacchia, studioso dell’Ice, l’Istituto del commercio con l’estero – c’è stata una sostanziale conferma delle performance degli anni precedenti, poi il mercato si è come fermato.

LA_GAZZETTA_DEL_MEZZOGIORNO.pdf

ARGOMENTI TRATTATI: ,