La Nazione
Prima i funghi, poi le castagne adesso le olive: i prodotti agroalimentari che in Amiata fanno la differenza quest’anno sono messi in serio pericolo. La produzione delle olive crolla infatti del 40%, così, dopo un brutto 2013, il 2014 si presenta ancora più nero. A complicare la situazione, affermano gli agricoltori amiatini è la mosca che ha colpito circa il 70% del frutto che si trova sulla pianta, ma il fattore, che ha di gran lunga determinato questo calo delle olive, va sicuramente ricercato nelle condizioni climatiche di un inverno non troppo rigido e di un’estate ben poco soleggiata. L’Amiata, che da 2002, ha costituito il Consorzio Olio di Seggiano DOP, il quale conta circa 20 fondatori e più di 50 consorziati
mira a tutelare e a valorizzare l’olivastra di Seggiano, prodotta da oltre 100 mila piante di olivo dislocate nei territori di Arcidosso, Caste del Piano, Seggiano, Cinigiano, Santa Fiora, Roccalbegna, Semproniano, e in parte del territorio di Castell’Azzara.