Parte il progetto “Olivo in Liguria: innovazione nelle strategie, tecniche e metodologie produttive a basso impatto finalizzate all’incremento quanti – qualitativo della produzione” (acronimo: Olig+).
Parte il progetto di cooperazione “Olig+” finanziato da Regione Liguria. Obiettivo: migliorare, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, la produzione olivicola ligure, sia in contesti di agricoltura integrata che di agricoltura biologica. Sviluppando e mettendo a punto strategie di difesa fitosanitaria innovative, in particolare contro Bactrocera oleae, la mosca dell’olivo, la più temibile tra le tante avversità della coltura.
Con la revoca dei formulati insetticidi a base di dimetoato – il prodotto fitosanitario di riferimento per il contrasto a questo animale – occorre infatti ripensare alle strategie di intervento per garantire un prodotto sempre sicuro, dal punto di vista alimentare, e allo stesso tempo attente alla qualità finale del prodotto.
“Il forte impegno del Consorzio Tutela Olio DOP Riviera Ligure è quello di mettere a disposizione personale e mezzi, come l’oliveto sperimentale del Consorzio, per il monitoraggio della mosca dell’olivo e la misurazione dei risultati dei mezzi di difesa alla mosca attuati al fine al fine di divulgare più possibile queste conoscenze a tutti gli olivicoltori, autentici destinatari del progetto” afferma Carlo Siffredi, presidente del Consorzio Tutela Olio DOP Riviera Ligure.
Il progetto “Olig+” va oltre il semplice contenimento della mosca delle olive, ponendosi anche l’obiettivo di lavorare sulle alterazioni di più recente comparsa in oliveto – presumibilmente conseguenti anche ai cambiamenti climatici in atto – che sono causa di cascola (precoce e/o tardiva) e di cambiamenti più o meno importanti sulla qualità finale dei frutti, contribuendo a migliorare anche le tecniche di raccolta e di lavorazione in frantoio, a tutto vantaggio della qualità per il consumatore.
“Le azioni previste da questo progetto giungono in un momento strategicamente importante per il settore olivicolo, che deve disporre di strumenti adeguati per rispondere alle esigenze produttive degli operatori e alla sicurezza alimentare dei consumatori, nel rispetto dell’ambiente. L’adozione di nuove metodologie di monitoraggio e di intervento tramite modelli innovativi di gestione porteranno a residui di agrofarmaci ancor più irrisori e a una maggiore carica produttiva, andando ad incidere positivamente sull’intero iter di realizzazione del prodotto, che da sempre connota la Liguria nel mondo come indiscussa eccellenza” osserva Alessandro Piana, Vice Presidente della Regione Liguria e Assessore con delega all’Agricoltura.
Il progetto “Olig+”, finanziato da Regione Liguria proprio con la Misura 16.01 “Aiuti per la costituzione e l’operatività dei gruppi operativi del P.E.I.” del PSR, raggruppa, coordinati dal Capofila CeRSAA – Azienda Speciale della Camera di Commercio Riviere di Liguria -, il Consorzio Tutela Olio DOP Riviera Ligure, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Cooperativa Olivicoltori Sestresi e la Società Cooperativa Agricola Le Riunite.
“P.E.I.” è un acronimo che, nei prossimi anni, vedremo sempre più intensamente utilizzato e declinato con varie sfumature dall’Unione Europea. I “Partenariati Europei per l’Innovazione”, per l’appunto “P.E.I.”, sono stati tra i primi, importanti, segnali che ha dato la politica agricola europea agli operatori di questo settore con il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, per stimolare la collaborazione reciproca e con il settore della ricerca e della sperimentazione, per lo sviluppo di innovazioni nei diversi campi della produzione, della qualità e della sostenibilità.