Il Sole 24 Ore
Il marchio di indicazione geografica protetta Pasta di Gragnano IGP porta bene al distretto della pasta di Gragnano che chiude il 2013 con un incremento di fatturato del 12% e una sempre più spiccata apertura ai mercati internazionali. Se n’è discusso ieri, nella cittadina dell’hinterland napoletano che dal sedicesimo secolo fonda la propria economia sulla cosiddetta arte bianca, in un workshop con la stampa estera che prendeva spunto dall’ottenimento della Igp, datato ottobre 2013, per analizzare le prospettive di sviluppo del settore.
L’anno scorso ha portato particolarmente bene: i15 pastifici gragnanesi – dai quali dipendono le sorti di 500 addetti diretti e almeno 1500 lavoratori d’indotto – hanno mosso un fatturato di 510 milioni, per l’8°% determinato dalle vendite oltre confine. Il tutto in un contesto congiunturale favorevole: l’Italia ha esportato 2 miliardi di chilogrammi di Pasta di Gragnano IGP, cittadina di appena 36mila abitanti, vale il 14% dell’export nazionale di settore. Il che significa che tutti i giorni dal centro dei Monti Lattari partono rifornimenti destinati a servire una clientela globale di almeno 10 milioni di utenti. Il riconoscimento dell’Igp, ottenuto dal consorzio Gragrano Città della Pasta che riunisce 13 produttori e da dieci anni ribatteva per l’obiettivo, ha rappresentato un po’ la ciliegina sulla torta. Per Giuseppe di Martino, presidente del consorzio, è molto di più