Made in Italy. L’export continua a essere il punto di forza del settore wine & food e nonostante la minaccia di dazi è cresciuto a inizio anno dell’8,4%. Per l’ad di Fiere Parma, Antonio Celle, le aziende sono solide e pronte a conquistare mercati ancora poco battuti
Prima manifattura del Paese, prima filiera produttiva per contributo al Pil, l’industria alimentare italiana inizia anche il 2025 con numeri in crescita. E l’export rimane la sua forza trainante, nonostante la minaccia dei dazi americani: +8,4% è l’aumento delle vendite di food & wine italiano sui mercati internazionali registrato dall’Ice a gennaio 2025 rispetto allo stesso mese del 2o24, in perfetta linea con il trend positivo (+8,6%) segnato a consuntivo dell’ultimo armo.
Per questo le imprese continuano a scommettere sull’export e a presidiare le fiere di settore: «I dazi sono un problema ma anche un’opportunità, perché chi ne paga il prezzo maggiore sono i prodotti base e non quelli premium come gli italiani», sostiene Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, che oltre a Gibus da quest’anno gestisce anche Tuttofood, il salone dedicato al made in Italy alimentare al via oggi nei padiglioni di Fiera Milano a Rho.
[…]
«Io credo invece che quello con il Mercosur sia un buon accordo anche per il comparto agroalimentare — dice Cellie — la classe media di questi Paesi è in crescita e ha gusti alimentari molto simili ai nostri. Inoltre, l’intesa tutela molti dei nostri prodotti a denominazione di origine, e questo è molto importante perché è in Sudamerica che si riscontra la maggior parte del fenomeno dell’Italian sounding».
Dal punto di vista dei settori merceologici, invece, a crescere molto sui mercati esteri oggi sono i formaggi freschi, dalle burrate agli spalmabili, passando per il Gorgonzola DOP.
[…]
Fonte: Il Sole 24 Ore