Nel 2015 il valore all’export di formaggi e prodotti lattiero caseari è cresciuto del +2,9% a oltre 2,5 miliardi;l’import, invece, è crollato del -13,8% in valore a poco più di 3 miliardi. In termini quantitativi di latte equivalente, le esportazioni crescono di quasi il +12%, le importazioni del +3,3%. Nella disaggregazione dei numeri, i volumi di formaggi esportati crescono del +10,3%; quelli di latte in polvere del b; quelli di burro aumentano di quasi il+ 5o%; le confezioni di latte da meno di due litri volano del +154%. Sono alcune delle evidenze che emergono dalle elaborazioni del Clal.it che, pur mostrando una bilancia commerciale ancora deficitaria, parlano di un export italiano migliorato sia in quantità che in valore, e un import in forte calo. Da sottolineare che lo scorso anno ha visto una generalizzata caduta dei prezzi unitari: il fatto che, comunque, molti dei prodotti italiani abbiano tenuto è quindi un segno positivo. Come è incoraggiante la forte ripresa del mercato cinese.

Interessanti le tipologie di prodotto per Paese di destinazione: i formaggi più esportati sono quelli freschi, mozzarelle e ricotte (+19,9% in quantità), seguiti dal Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano DOP (+7,3%), da formaggi spalmabili e mascarponi (-17%), Gorgonzola DOP (+12,6%) e Pecorino fiore sardo (+2,7). Nel corso del 2015 la Francia è stato il maggiore acquirente di mozzarelle e ricotte; Germania e Stati Uniti invece guidano la classifica dell’import di Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano DOP; Francia e Germania si contendono invece il primo posto per l’import di formaggio grattugiato e confezionato così come per gli acquisti di Gorgonzola DOP. Il principale importatore di Pecorino Sardo DOP sono gli Stati Uniti.

Import-Export Formaggi

Che cosa abbiamo invece importato? Ad eccezione dei formaggi destinati alla trasformazione (tipo paste filate e semilavorati, il principale fornitore è la Germania) che crescono del +17,2%, tutte le voci segnano un calo. Importiamo comunque formaggi grassi dall’Olanda e dalla Germania, formaggi fusi dal Belgio e dalla Germania, Edamer da Germania e Paesi Bassi, Emmental sempre da Germania e Svizzera e formaggi duri da Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia.

Il fenomeno Cina. La Repubblica popolare da alcuni anni ha avviato forti acquisti di prodotti lattiero casearia livello mondiale. Grandi fornitori sono l’Australia e la Nuova Zelanda, ma anche l’Europa a 28 Paesi ha numeri di rilievo. Nel 2015 l’export di formaggi in Cina è cresciuto del +46,6%; nel 2014 la crescita fu del +44% e del +26% nel 2013. Per quanto riguarda l’Italia, le quantità sono ancora basse, mai trend di crescita fanno vedere un mercato estremamente dinamico. Lo scorso anno la crescita è stata di quasi il +17%: essenzialmente mozzarelle, ricotte e formaggi freschi. In lieve calo invece le quantità di Grana Padano DOP e Parmigiano Reggiano DOP.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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