Il Rapporto DOP Sostenibilità realizzato da Qualivita punta a fornire una mappa della sostenibilità del mondo delle IG italiane, in grado di mettere in evidenza punti di forza, carenze e aree di miglioramento delle attività consortili
Il Green Deal, destinato a traghettare i cittadini dell’Unione verso una società sostenibile, verde e prospera, passa anche per la forchetta. Infatti, tra le strategie adottate dalla Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi del piano, c’è anche quella della Farm to Fork, mirata a garantire entro il 2030 la transizione delle economie alimentari verso produzioni più sostenibili. Attraverso, tra i tanti interventi, la riduzione dell’uso dei pesticidi e della perdita di nutrienti, la promozione dell’agricolture biologica, il miglioramento del benessere animale e la salvaguardia dei paesaggi agricoli tradizionali. E questo grazie all’introduzione di nuovi atti legislativi e la revisione di quelli già esistenti.
Il regolamento UE 2024/1143, entrato in vigore lo scorso maggio, rientra sicuramente tra questi atti, visto che per la prima volta stabilisce un’unica base legislativa per tutte le produzioni alimentari IG europee, insieme al rafforzamento dei poteri e gli strumenti di gestione dei Consorzi di tutela. Ai quali viene chiesto di redigere, al momento su base volontaria, rapporti che illustrino quanto messo in atto in termini di sostenibilità ambientale, economica, sociale e di rispetto del benessere animale.
Il nostro Paese, forte della sua leadership nella produzione di prodotti DOP e IGP (settore che nel 2022 ha superato la soglia dei 20 miliardi di euro di valore) sta da tempo lavorando per raggiungere obiettivi sempre più green, soprattutto nel settore agroalimentare.
Approccio scientifico
Ma la sostenibilità non è una narrazione poetica, si misura con dati scientifici. Per capire quindi quanto le good sustainability practices siano in effetti percepite e messe in atto dai Consorzi nelle varie filiere, arriva il Rapporto DOP Sostenibilità, pubblicato lo scorso ottobre e curato dalla Fondazione Qualivita con il contributo del MASAF.
Scopo del poderoso lavoro: fornire una mappa della sostenibilità del mondo delle IG italiane, in grado di mettere in evidenza punti di forza, carenze e aree di miglioramento delle attività consortili. Dando così “chiavi in mano” strumenti analitici idonei a rendere le varie produzioni IG sempre più ecocompatibili.
Il report, articolato in quattro sezioni, esplora temi di importanza centrale per la transizione del comparto agroalimentare italiano e analizza normative, schemi di certificazione e un campione rappresentativo di 30 prodotti agroalimentari italiani DOP e IGP, ed è stato elaborato utilizzando la metodologia FAO-oriGln pubblicata nel marzo 2024 con lo studio “Developing a roadmap towards increased Sustainability in Geographical Indication Systems“.
Nella sezione Analisi dei processi produttivi e gestione delle IG, viene per l’appunto valutata la conformità degli indicatori FAO-oriGln ai processi produttivi e di controllo dei 30 prodotti DOP e IGP esaminati (appartenenti ai principali settori merceologici agroalimentari e cioè formaggi, prodotti a base di carne, ortofrutticoli, oli evo, carni fresche, pesci e molluschi e altre categorie).
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Fonte: Il Latte