A descrivere la situazione complicata è il presidente dell’Asti DOCG Stefano Ricagno: “Non ricordo un calo dei consumi come quello attuale”. Il 30 giugno l’incontro in Regione
Produzione 2024 sovrabbondante, giacenze alte, calo dei consumi globale, tensioni geopolitiche e guerre commerciali: un mix letale per il vino italiano che adesso è alla ricerca di soluzioni. A lanciare l’allarme è una delle regioni più prestigiose del sistema vitivinicolo, ma anche una delle più esposte: il Piemonte.
Dopo l’appello di Cia regionale per la convocazione degli Stati generali del vino, arriva anche quella di Confagricoltura Cuneo che quantifica l’invenduto: «A fine maggio si stima che oltre 19 milioni di litri di Vino a denominazione di origine risultino ancora invenduti e non contrattualizzati. A farne le spese sono soprattutto i vini a base Barbera, Dolcetto, Moscato e Cortese, che rappresentano colonne portanti della produzione piemontese. Il crollo degli scambi è paragonabile alle gravi crisi del 2008 e del 2020, rispettivamente segnate dalla crisi finanziaria globale e dall’emergenza Covid».
Si spiega così la richiesta arrivata dai consorzi piemontesi. Tutti, nessuno escluso. In una lettera, firmata da 15 enti di tutela (Asti Docg, Alta Langa, Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, Brachetto d’Acqui, Docg di Caluso e Doc di Carema e Canavese, Colli Tortonesi, Vignaioli piemontesi, Fresia di Chieri, Monferrato Casalese, Ovada, Pinorolese, Roero, Alto Piemonte e ) indirizzata alla Regione scrivono, senza mezzi termini, che «il settore vitivinicolo piemontese è in difficoltà» e indicano delle soluzioni che possono dare respiro alle aziende anche in vista della prossima vendemmia. Una su tutte: distillazione straordinaria. L’appuntamento con l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongiovanni e con il governatore Alberto Cirio è fissato per il 30 giugno. In attesa delle decisioni che verranno fuori, ne abbiamo parlato con è il presidente del Consorzio dell’Asti Docg Stefano Ricagno (che è anche vice del maxi-consorzio Piemonte Land of Wine).
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Fonte: Gambero Rosso.it