Dal Po alla Val d’Aosta, le viti con le radici originali sono più resistenti ma il caldo comincia a colpire, tocca ai viticoltori mantenere la qualità
Sotto qualche decina di centimetri di terreno ci sono vigneti che nascondono radici centenarie, custodi della tradizione del vino europeo. Sono le radici delle viti a piede franco, ovvero quelle che hanno resistito all’epidemia di fillossera, un parassita infestante che nella seconda metà del 1800 distrusse gran parte delle viticoltura europea. La soluzione arrivò dall’altra parte dell’oceano, gli “innesti di piede”, cioè l’impianto di radici americane in grado di resistere al piccolo ragnetto distruttivo, perché abituate a conviverci da secoli.
Oggi, la stragrande maggioranza delle viti europee ha infatti innesti del Nuovo Continente. Eppure, su specifici terreni, in cui la fillossera non è riuscita ad attecchire, le vigne conservano ancora oggi le loro radici originali. Dalle zone calde e secche del sud della Sardegna, passando per le dune umide e sabbiose del delta del Po, fino ad arrivare alla viticoltura eroica delle montagne della Valle d’Aosta. Sono climi particolari, con equilibri fragili, sempre più spesso vittime del cambiamento climatico.
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Fonte: Corriere della Sera – Pianeta 2030
Crediti foto: La fillossera