Intervista a Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma DOP: «L’impegno verso l’ambiente è prioritario per il nostro Consorzio. Avviato progetto per la transizione ecologica, realizzato con il Politecnico di Milano, Enersem e CSQA»
Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma Dop, lei rappresenta uno dei prodotti alimentari del Made in Italy più apprezzati al mondo. Quali sono i tratti distintivi del Prosciutto di Parma?
«II Prosciutto di Parma è uno dei prodotti più rappresentativi della tradizione gastronomica del nostro Paese, realizzato utilizzando solo due ingredienti, cosce di maiali nati e allevati in Italia e sale marino. A renderlo unico è senza dubbio il sapore inconfondibile, caratterizzato dalla tipica dolcezza e dalle note aromatiche variegate che si sviluppano durante la lunga stagionatura».
Riguardo i dazi, come possono colpirvi?
«L’export ricopre per il nostro prodotto un ruolo importantissimo, arrivando ad assorbire nel 2024 il 38% dei Prosciutti marchiati. La leadership in fatto di esportazioni si conferma in mano agli Stati Uniti, dove si sono diretti lo scorso anno 800mila Prosciutti di Parma, circa un terzo della quota export totale, per un fatturato di 100 milioni di euro. Per questo preoccupa particolarmente la problematica riguardante i dazi, che potrebbero compromettere il grande lavoro condotto sulla Dop nel corso degli anni, andato a beneficio di tutti i soggetti coinvolti. L’auspicio è che le trattative diplomatiche e negoziali riescano a sgomberare il campo da tensioni commerciali sfavorevoli per tutti».
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Come agisce il Consorzio sulle tematiche ambientali e sulle politiche Esg?
«L’impegno verso l’ambiente è da sempre prioritario per il nostro Consorzio. Segnalo, tra gli altri, lo studio condotto in collaborazione con la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari di Parma, che ha individuato materiali più sostenibili per il packaging del preaffettato. Abbiamo, inoltre, da poco concluso il progetto per la transizione ecologica, realizzato con il Politecnico di Milano, Enersem e CSQA, che ha permesso di calcolare l’impronta ambientale delle nostre aziende, attivare, per il Prosciutto di Parma, lo schema di certificazione nazionale Made Green in Italy, e infine realizzare un software, a disposizione dei nostri produttori, per supportarli nell’ottimizzazione delle loro performance in fatto di sostenibilità».
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Fonte: QN – Quotidiano Nazionale