Resta bassa a marzo la redditività della suinicultura. C’è stato un lieve incremento sul listino dei capi vivi e anche una flessione dei costi per l’alimentazione, ma la redditività è ancora in flessione del 5 per cento rispetto al 2015. E’ questa l’analisi del Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole dell’Università Cattolica del Sacro Cuore). Lo studio evidenzia fra l’altro che i prezzi dei lombi sostengono la redditività della macellazione, mentre si allarga il gap positivo tra la redditività dei prosciutti DOP e i generici. A marzo i prezzi dei suini pesanti da macello sono saliti del 2,9% rispetto a febbraio, con la quotazione, a Modena, di 1, 255 euro a chilogrammo.
Un recupero però che non riesce a compensare i forti cali precedenti e dunque su base tenziale la variazione è negativa per il 6,8%. A marzo, sottolinea il Crefis, si presentano stabili rispetto al mese precedente le quotazioni delle cosce fresche pesanti per crudo DOP. Rimane stabile il mercato per il Prosciutto di Parma DOP stagionato, che nella tipologia pesante ha quotato a marzo 8,900 euro al chilogrammo. Su base annuale prezzi decisamente più elevati rispetto al 2015, tanto che la variazione tendenziale segna +20,2%.
Fermo a 11,850 euro al chilo il prezzo del Prosciutto di San Daniele DOP. (…) Per Crefis, infine “E’ importante rimarcare la conferma di un forte gap positivo (+23%) tra la redditività del Prosciutto di Parma DOP e quelli generici”.
Fonte: Sole 24 Ore – Agrisole