Nel Lazio c’è “il miracolo del vino”, unico comparto economico che può vantare un segno più nel fatturato 2013. Esistono ancora molte difficoltà, ma una luce in fondo al tunnel comincia a vedersi. Nel Lazio che occupa il nono posto nella classifica della produzione nazionale, quest’anno a causa delle sfavorevoli condizioni atmosferiche, sono stati imbottigliati il 10% in meno di ettolitri rispetto all’anno scorso. La produzione si attesta sui 1423 mila ettolitri, di cui più del 75% nel territorio dei Castelli Romani. Il vino Castelli Romani DOP, nelle tre varietà bianco, rosso e rosato conquista il podio nella statistica regionale con il 33% della produzione. A seguire il Frascati DOP con il 29%, il Marino DOP con l’11%, il Colli Albani DOP con il 6% ed il Velletri DOP con il 2%. Dai dati della Federdoc risulta che in Italia sono aumentate le vendite delle etichette a marchio di qualità (DOP e IGP) a discapito del vino semplice da tavola. E questo dato apre importante prospettive per il futuro nel territorio dei Castelli Romani. «La produzione del nostro vino – afferma Oreste Molinari, del consiglio di amministrazione del Consorzio Vini Frascati  DOP- è calata anche perché molti agricoltori hanno impiantato nuovi vitigni che entreranno in produzione tra qualche anno. Lo scopo è quello di migliorare ancora di più la qualità che ci è stata riconosciuta dalle più prestigiose guide nazionali ed internazionali». I vini laziali, insomma, non sono più la Cenerentola dell’enologia nazionale. Hanno abbondantemente superato il duro esame imposto dalla crisi e guardano con maggiore speranza al futuro.