Contro i dazi degli Usa battaglia comune di Regione e Governo in favore della filiera del Pecorino Romano DOP: Tre azioni concordate nell’incontro tra Todde e il ministro Lollobrigida

Bando indigenti, fondo di solidarietà regionale e fondo rotazione della Sfirs: sono questi i tre interventi concordati oggi dalla Regione, rappresentata dalla presidente Alessandra Todde e dall’assessore all’agricoltura Gianfranco Satta, e dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, con la partecipazione al tavolo del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP e della Regione Lazio.

Obiettivo ridurre l’impatto che la politica tariffaria Usa sta avendo sui prodotti alimentari importati dal nostro paese. «Un incontro positivo — hanno commentato Todde e Satta — abbiamo discusso gli strumenti che la Regione ha messo disposizione per affrontare il tema dei dazi degli Stati Uniti. C’è collaborazione con il ministero dell’Agricoltura per fare in modo che questi strumenti si possano riverberare anche sul mercato nazionale. Abbiamo chiarito con tutti gli attori che il nostro obiettivo è proteggere la filiera e che loro non subiscano danni. Nelle prossime settimane — ha aggiunto Satta— interventi puntuali consentiranno di dare serenità al mercato e alle nostre famiglie che sono occupate in agricoltura».

Sommando i tre interventi la cifra ipotizzata supera i 20 milioni di euro

L’importo sarà definito nel dettaglio dopo gli incontri che il ministro avrà con il terzo settore e annunciato ufficialmente la prossima settimana. Per quanto riguarda il bando indigenti, che sarà finanziato con fondi nazionali e regionali, le risorse saranno destinate al ritiro di importanti quantitativi di Pecorino Romano DOP da distribuire ad associazioni, enti caritativi e mense solidali in tutta Italia. L’obiettivo è duplice: sostenere le persone in difficoltà e, allo stesso tempo, alleggerire le scorte di magazzino delle aziende sarde, oggi penalizzate dalla riduzione delle esportazioni verso il mercato americano che per il Pecorino Romano rappresenta da sempre il principale sbocco all’esportazione del prodotto.

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Fonte: La Nuova Sardegna