Da ieri il riconoscimento, terminato l’iter con l’iscrizione nel registro europeo, tutelerà la denominazione Fragola della Basilicata IGP e valorizzerà una produzione concentrata nel Metapontino, che fa della Basilicata la prima regione d’Italia
Da mercoledì 5 novembre, la Fragola della Basilicata entra ufficialmente nel registro europeo delle Indicazioni Geografiche Protette.
La zona di produzione comprende il territorio dei comuni di Bernalda, Montalbano Jonico, Montescaglioso, Nova Siri, Pisticci, Policoro, Rotondella, Scanzano Jonico e Tursi, in provincia di Matera.
La regina delle primizie si distingue per le sue qualità organolettiche eccellenti, frutto del forte legame con il territorio, considerato non a caso la “California d’Italia”. Il clima mite, l’alta esposizione solare, l’acqua di irrigazione pura e i terreni ben drenati e fertili creano condizioni ideali per una fragola dolce, profumata e consistente.
Con la registrazione della nuova IGP, l’Italia raggiunge quota 331 IG nel settore cibo – di cui 174 DOP, 153 IGP, 4 STG – alle quali si aggiungono 529 prodotti vitivinicoli, per un totale di 860 denominazioni DOP IGP STG, e considerando le 36 IG delle Bevande Spiritose si raggiunge un totale di 896 Indicazioni Geografiche (Fonte: Fondazione Qualivita).
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“Un risultato fortemente voluto, che testimonia la qualità e la riconoscibilità delle produzioni agricole italiane”: così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della registrazione della denominazione “Fragola della Basilicata IGP”.
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Fonte: RaiNews.it
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