Uiv-Vinitaly: i tre Prosecchi a marchio DOP rappresentano il 31% dei consumi a valore dei vini italiani
In 15 anni il Prosecco è passato da zero a oltre 500 milioni di dollari di valore sul mercato statunitense, diventando la bollicina più venduta d’America e superando anche lo Champagne nei consumi a valore. Il dato emerge dal focus dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly diffuso alla vigilia di Vinitaly.USA in programma a Chicago il 5 e 6 ottobre.
Oggi il Prosecco rappresenta il 31% dei consumi a valore dei vini italiani negli Usa e raggiunge il 27% dei millennials. Sei consumatori su dieci sono donne. È anche un prodotto simbolo della mixology, grazie alla sua presenza in cocktail e spritz, apprezzati in particolare dalle nuove generazioni. Dal 2009, anno della ridefinizione della piramide produttiva (Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP, Asolo Prosecco DOP e Prosecco DOP), il valore della Denominazione è cresciuto costantemente, con un balzo del 178% negli ultimi sette anni, quattro volte il tasso medio del vino italiano negli States.
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Secondo i dati, nel 2024 il Prosecco ha raggiunto un controvalore di 531 milioni di dollari negli Usa, con una crescita del 90% nei quattro anni successivi alla pandemia. Oggi vale al consumo 2,9 miliardi di dollari l’anno, con un prezzo medio di 18 dollari a bottiglia (0,75 l).
“Il Prosecco è diventato il vino italiano con la più alta awareness, pari al 40%, vicino allo Champagne (52%)”, ha spiegato Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio. “Ma dove ha già superato la bollicina francese è nella conversione all’acquisto: il 31% dei consumatori lo sceglie contro il 24% dello Champagne”.
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Fonte: AskaNews