A WineNews, Luigi Mundula, docente all’Università per stranieri di Perugia. Se il Turismo DOP “tipo” è over 35 “i giovani sono sempre più consapevoli”

A WineNews, Luigi Mundula, docente all’Università per stranieri di Perugia, sul Turismo DOP, incentrato su filiere Dop e Igp sotto la regia dei consorzi di tutela. Il target è “una fascia media o alta quanto a capacità di spesa e dai 35 anni di età in su. Ma, anche grazie a scuole e università, i giovani sono sempre più consapevoli e attenti a questo modello e preferiscono la qualità dell’esperienza alla durata”. Poi il divario tra Nord e Sud, di natura infrastrutturale. Il Meridione “ha potenzialità ancora inesplorate che aspettano solo di essere scoperte e valorizzate” (credit: Fondazione Qualivita).

Il target principale di questo turismo – spiega Mundula – è costituito da una fascia medio-alta per capacità di spesa e da un’età media superiore ai 35 anni. Tuttavia, si registra una crescente attenzione anche da parte dei più giovani, spinti da una maggiore consapevolezza culturale, favorita dalla formazione scolastica e universitaria.

«I giovani – sottolinea – oggi sono sempre più attenti, forti anche di una formazione che va in questa direzione. Ricercano la qualità dell’esperienza, anche a discapito della durata: preferiscono viaggi più brevi ma significativi, piuttosto che lunghi e di bassa qualità».

Un altro aspetto cruciale messo in evidenza da Mundula è il ruolo dell’enogastronomia come motore turistico. Sebbene in alcune regioni italiane – soprattutto al Nord – sia già ampiamente valorizzata, il Meridione presenta ancora ampi margini di crescita.
Il limite principale è infrastrutturale: «Al Sud le infrastrutture sono in ritardo rispetto al Nord, e questo incide inevitabilmente sullo sviluppo turistico. Ma il Sud ha un patrimonio ricchissimo di risorse che aspettano solo di essere scoperte e valorizzate. Le produzioni tipiche ci sono, e rappresentano una leva fondamentale per costruire il futuro di questi territori».

Il successo crescente del Turismo DOP, dunque, non è solo un dato economico, ma un indicatore di una trasformazione più profonda nei comportamenti dei viaggiatori. Secondo Mundula, siamo di fronte a una doppia spinta: da un lato l’esigenza strutturale di puntare su un turismo sostenibile e responsabile; dall’altro, una domanda crescente da parte del pubblico, sia adulto che giovane, sempre più orientato verso esperienze autentiche, legate all’identità territoriale. «C’è una fascia di popolazione sempre più attenta a questi temi – spiega – e lo dimostrano anche tanti eventi e movimenti giovanili. La domanda sta spingendo l’offerta e portando imprese e istituzioni a muoversi in questa direzione».

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Fonte: WineNews.it