Durante la presentazione del 1° Rapporto Turismo DOP, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del MASAF, è stata presentata la case history di Caseifici Aperti, evento diffuso del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano DOP.

Presentato da Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano DOP, e Gianluca Mantovani, Casaro di Latteria Villa Curta, l’evento diffuso Caseifici Aperti rappresenta un modello virtuoso di turismo enogastronomico legato alla filiera DOP e alla valorizzazione dei territori.

Caseifici Aperti è nato come gesto di gratitudine e si è trasformato in un’esperienza emozionale che lega il consumatore al prodotto. L’idea semplice ma potente alla base dell’iniziativa è che per diventare una marca iconica, un prodotto – per quanto eccellente dal punto di vista tecnico – deve essere vissuto, conosciuto e raccontato attraverso l’esperienza diretta. Visitare un caseificio, vivere il territorio, incontrare i casari: tutto questo trasforma il gesto dell’acquisto in una scelta consapevole, alimentata da emozione, conoscenza e legame culturale.

Basato su due appuntamenti annuali, in primavera e in autunno, l’evento coinvolge oggi oltre 24.000 visitatori in soli due giorni e rappresenta una leva fondamentale per il turismo rurale. Non si limita più solo ai caseifici, ma abbraccia l’intera filiera con attività collaterali diffuse tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. L’obiettivo è duplice: far conoscere da vicino il mondo del Parmigiano Reggiano e contribuire allo sviluppo socioeconomico dei territori.

Il valore per il territorio è profondo e multidimensionale: Caseifici Aperti rafforza l’identità culturale locale, favorisce l’aggregazione sociale – trasformandosi quasi in una sagra paesana – e stimola la microeconomia con mercatini contadini, musei del lavoro e attività per le famiglie. Inoltre, contribuisce alla creazione di un turismo di qualità, consapevole e sostenibile.

Il 1° Rapporto Turismo DOP

Basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, il 1° Rapporto sul Turismo DOP offre un’analisi aggiornata e organica del turismo legato alle Indicazioni Geografiche in Italia. Con 585 attività – promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti DOP IGP –, 87 normative di riferimento, oltre a una selezione dei principali studi scientifici e dati di settore, il report delinea un quadro completo del fenomeno a livello nazionale e locale.

I 235 Eventi registrati nel 2024 si confermano l’ambito più dinamico del Turismo DOP, con iniziative consolidate come Caseifici Aperti o degustazioni guidate in cantina, insieme a nuove proposte come festival culturali ed eventi sportivi legati ai prodotti DOP IGP e ai territori. Si aggiungono 188 Infrastrutture permanenti, fondamentali per offrire esperienze immersive e durature legate ai prodotti IG: Strade del vino e dei sapori — riconosciute dalle Regioni — musei del cibo, spazi didattici e patrimoni culturali fruibili, che testimoniano il profondo legame storico e culturale tra le IG e i luoghi di origine. Il report mappa anche 130 elementi di Valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti DOP e IGP: patrimoni Unesco (come le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano o l’Arte dei muretti a secco), Paesaggi rurali storici riconosciuti dal Masaf, parchi regionali e nazionali gestiti dal Ministero dell’Ambiente che rappresentano l’interconnessione tra eccellenza produttiva e valore ambientale. Completano il quadro delle attività le 32 azioni specifiche di In-formazione — tra convegni, pubblicazioni, attività formative e di comunicazione — che hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica legata alle DOP IGP e promuovere efficacemente le iniziative.

Fonte: Fondazione Qualivita

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