Il Ministro Lollobríbida: il made in Italy è un buon affare anche per la distribuzione USA. Zoppas (Ice): quota 100 mld a breve. La sfida? I dazi Usa

L’export agroalimentare italiano non arretra nonostante le incertezze dei mercati. Nel primo bimestre del 2025, le esportazioni di alimentari e bevande sono cresciute, secondo l’Istat, del +4,9% su base annuale. A marzo l’export di beni non durevoli verso i paesi extra UE ha scalato la marcia al +1,7% rispetto a febbraio.

«Vogliamo portare il valore dell’export agroalimentare da 69 a 100 mld di euro in tempi brevi», ha detto il presidente di Ice, Matteo Zoppas, nel corso della fiera milanese Tuttofood (5-8 maggio). «Dal 2019, l’export italiano è cresciuto del 30% e in questo avvio d’anno le performance sono migliori delle attese, ma è necessario attendere i prossimi mesi per valutare il trend reale».

Infatti, avrà un peso notevole la partita in corso sui dazi USA-UE (vero protagonista di Tuttofood), ma «siamo fiduciosi», ha aggiunto il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, «che la trattativa metta in condizione gli Usa di comprendere quanto la produzione di italiana sia un buon affare anche per la distribuzione americana che realizza un valore aggiunto importante».

Tuttofood, con i suoi 4.200 brand e tremila buyer, funziona anche da termometro dell’economia. Il grande mercato americano, «è importante anche per noi», sottolinea Giuseppe Ferro, AD e comproprietario del pastificio La Molisana. «Rappresenta l’11% dell’export, ma non intendiamo aprirvi nessun impianto. Il nostro obiettivo è costruire un secondo stabilimento in Italia, in Molise, con un investimento di 100 mln».

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Nel corso di un convegno Coldiretti a Tuttofood, Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, ha detto che il mercato americano «rimane imprescindibile per chi fa il nostro mestiere. Non bisogna rispondere con toni accesi alle minacce dei dazi Usa: abbiamo bisogno di trovare un accordo, possibilmente su un’area senza barriere tariffarie». Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini ha puntato il dito contro Cina e India che con varie barriere tariffarie proteggono i loro mercati.

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Fonte: Italia Oggi