Sulle etichette allarmistiche per il vino decisive le incertezze del mercato dovute ai dazi e le contestazioni degli Usa. Il ministro Lollobrigida: «Premiati gli sforzi dell’Italia portati avanti in sede UE»

L‘Irlanda potrebbe presto sospendere le contestatissime (dall’Italia) etichette allarmistiche sul vino e gli alcolici. La legge che punta a introdurre la dicitura “nuoce alla salute” sulle etichette di bottiglie di vino e di altri alcolici sulla scorta di quanto già da tempo previsto per i pacchetti di sigarette, sarebbe dovuta entrare in vigore a maggio 2026 ma, con ogni probabilità, sarà sospesa.

Una previsione che nei mesi scorsi ha creato grande preoccupazione in particolare trai produttori italiani di vino, non tanto per il peso specifico delle esportazioni italiane in Irlanda (28 mercato di sbocco per il vino made in Italy con un fatturato di 58 milioni) ma, soprattutto, per il rischio che anche altri paesi possano procedere con iniziative analoghe come, ad esempio, aveva cominciato a fare nei mesi scorsi anche il Belgio.

A consigliare a Dublino, quantomeno, una pausa di riflessione sono state le grandi incertezze sui mercati internazionali indotte dai dazi Usa.

Ne ha parlato ieri il ministro agli Affari esteri e al commercio internazionale irlandese, Simon Harris che ha confermato come la tempistica per il varo della legge sia «in fase di valutazione».

«Penso che sia un aspetto sul quale cui dobbiamo riflettere in termini di tempistiche di attuazione – ha spiegato il ministro irlandese – e questo a causa dell’incertezza economica causata dall’imposizione di dazi da parte dei presidente statunitense Donald Trump».

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Fonte: Il Sole 24 Ore

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