Il Tar da il via libera alla zona di produzione proposta dall’Associazione Produttori Capocollo di Martina Franca per il disciplinare allegato alla domanda di registrazione dell’IGP del Capocollo di Martina Franca
È legittima la documentazione relativa alla richiesta di registrazione dell’Indicazione Geografica Protetta Capocollo di Martina Franca presentata dall’Associazione Produttori Capocollo di Martina Francaè già approvata dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Lo ha stabilito – con sentenza n. 4375/2025 pubblicata oggi – il TAR del Lazio che ha rigettato il ricorso, ritenendolo infondato, presentato da una società produttrice non ubicata in Valle d’Itria che contestava il riconoscimento della zona di origine specifica da parte del Ministero.
L’opposizione del ricorrente al riconoscimento era già stata respinta dal Ministero che nel disciplinare aveva riconosciuto come area di produzione IGP del capocollo di Martina Franca i comuni della Valle d’Itria di Martina, Locorotondo e Cisternino.
In un passaggio delle motivazioni i giudici amministratori scrivono testualmente: “dalle risultanze istruttorie emerge che la percezione della provenienza geografica del Capocollo di Martina Franca è associata ai Comuni di Martina Franca, Cisternino e Locorotondo, i quali condividono un’identità culturale e produttiva riconducibile alla Valle d’Itria”.
“Esprimo la mia soddisfazione per questa sentenza del TAR del Lazio che premia il lavoro svolto dall’Associazione Produttori Capocollo di Martina Franca e adesso attendiamo il parere finale della Commissione Europea” – commenta il Presidente dell’Associazione Giuseppe Santoro.
Fonte: Associazione Produttori Capocollo di Martina Franca