Durante la presentazione del 1° Rapporto Turismo DOP, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del MASAF, è stata presentata la case history del Parco Nazionale del Vesuvio e i vini del Consorzio Tutela Vini Vesuvio.

Presentato da Ciro Giordano, Presidente del Consorzio tutela Vini Vesuvio, il Parco Nazionale del Vesuvio mostra come un territorio dalla straordinaria vocazione turistica possa diventare un modello di integrazione tra enogastronomia, tutela ambientale e sviluppo economico. Questa rete ha dato vita al portale Vesuvio Way, una piattaforma digitale che promuove le esperienze legate alle due principali DOP vesuviane: vino e pomodorino. Le aziende locali vi hanno caricato le attività offerte – degustazioni, passeggiate nei vigneti, visite guidate – non solo nelle cantine ma anche nelle aziende agricole, creando un’offerta turistica integrata.

Il progetto Vesuvio Way non si limita alla promozione enogastronomica: mette in rete anche istituzioni locali, comuni, il Parco Nazionale, la Regione Campania e i numerosi siti archeologici del territorio, per offrire al visitatore un’esperienza completa, che unisce natura, cultura, storia e gusto.

Oggi, chi visita il Parco Nazionale del Vesuvio può vivere un viaggio a 360°, dove la bellezza paesaggistica si intreccia con le tradizioni gastronomiche e l’autenticità delle produzioni locali. Un modello di turismo DOP che lascia nel visitatore non solo un ricordo, ma una vera e propria emozione sensoriale, legata all’assaggio dei vini e dei prodotti tipici di un territorio unico al mondo.

Il valore per il territorio

Il parco rappresenta un esempio virtuoso di come il turismo e l’agroalimentare possano convivere e rafforzarsi a vicenda. Il cratere del Vesuvio è uno dei sentieri naturalistici più visitati al mondo, con milioni di turisti ogni anno. Questo flusso ha spinto molte aziende vitivinicole ad aprire le proprie porte ai visitatori, dando vita a percorsi esperienziali tra i vigneti, degustazioni e attività che uniscono paesaggio, cultura e gusto.

Accanto alla produzione vinicola, un’altra eccellenza DOP è rappresentata dal pomodorino del piennolo del Vesuvio, tutelato da un secondo consorzio. Nel 2019, grazie alla collaborazione tra i due consorzi è nato il Distretto Agroalimentare di Qualità del Vesuvio, su iniziativa della Regione Campania.

Il 1° Rapporto Turismo DOP

Basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, il 1° Rapporto sul Turismo DOP offre un’analisi aggiornata e organica del turismo legato alle Indicazioni Geografiche in Italia. Con 585 attività – promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti DOP IGP –, 87 normative di riferimento, oltre a una selezione dei principali studi scientifici e dati di settore, il report delinea un quadro completo del fenomeno a livello nazionale e locale.

I 235 Eventi registrati nel 2024 si confermano l’ambito più dinamico del Turismo DOP, con iniziative consolidate come Caseifici Aperti o degustazioni guidate in cantina, insieme a nuove proposte come festival culturali ed eventi sportivi legati ai prodotti DOP IGP e ai territori. Si aggiungono 188 Infrastrutture permanenti, fondamentali per offrire esperienze immersive e durature legate ai prodotti IG: Strade del vino e dei sapori — riconosciute dalle Regioni — musei del cibo, spazi didattici e patrimoni culturali fruibili, che testimoniano il profondo legame storico e culturale tra le IG e i luoghi di origine. Il report mappa anche 130 elementi di Valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti DOP e IGP: patrimoni Unesco (come le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano o l’Arte dei muretti a secco), Paesaggi rurali storici riconosciuti dal Masaf, parchi regionali e nazionali gestiti dal Ministero dell’Ambiente che rappresentano l’interconnessione tra eccellenza produttiva e valore ambientale. Completano il quadro delle attività le 32 azioni specifiche di In-formazione — tra convegni, pubblicazioni, attività formative e di comunicazione — che hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica legata alle DOP IGP e promuovere efficacemente le iniziative.

Fonte: Fondazione Qualivita

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