Durante la presentazione del 1° Rapporto Turismo DOP, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin Italia e con il supporto del MASAF, è stata presentata la case history del Museo del Prosciutto di Parma DOP.
Presentato da Matteo Cavalli, Responsabile comunicazione del Consorzio del Prosciutto di Parma DOP, e Giancarlo Gonizzi, Direttore del Museo, il Museo del Prosciutto di Parma DOP rappresenta un centro culturale e divulgativo dedicato al celebre prodotto emiliano. Situato a Langhirano, fa parte dei Musei del Cibo della provincia di Parma e ogni anno accoglie oltre 35.000 visitatori.
Pensato per turisti, appassionati e famiglie, il museo offre un percorso in otto sezioni che raccontano la storia, la lavorazione e il legame profondo tra il Prosciutto di Parma DOP e il territorio. L’esperienza si completa con degustazioni, video storici e un ristorante tematico.
Il valore per il territorio è doppio: da un lato promuove l’identità e la cultura locali, dall’altro genera un indotto turistico significativo, rafforzando l’immagine del Prosciutto di Parma come simbolo di eccellenza e sostenibilità.
Il 1° Rapporto Turismo DOP
Basato su indagini dirette e sull’esame di fonti istituzionali, il 1° Rapporto sul Turismo DOP offre un’analisi aggiornata e organica del turismo legato alle Indicazioni Geografiche in Italia. Con 585 attività – promosse da 361 Consorzi di tutela e che coinvolgono 597 prodotti DOP IGP –, 87 normative di riferimento, oltre a una selezione dei principali studi scientifici e dati di settore, il report delinea un quadro completo del fenomeno a livello nazionale e locale.
I 235 Eventi registrati nel 2024 si confermano l’ambito più dinamico del Turismo DOP, con iniziative consolidate come Caseifici Aperti o degustazioni guidate in cantina, insieme a nuove proposte come festival culturali ed eventi sportivi legati ai prodotti DOP IGP e ai territori. Si aggiungono 188 Infrastrutture permanenti, fondamentali per offrire esperienze immersive e durature legate ai prodotti IG: Strade del vino e dei sapori — riconosciute dalle Regioni — musei del cibo, spazi didattici e patrimoni culturali fruibili, che testimoniano il profondo legame storico e culturale tra le IG e i luoghi di origine. Il report mappa anche 130 elementi di Valorizzazione, riconoscimenti ufficiali delle zone di origine dei prodotti DOP e IGP: patrimoni Unesco (come le Colline del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano o l’Arte dei muretti a secco), Paesaggi rurali storici riconosciuti dal Masaf, parchi regionali e nazionali gestiti dal Ministero dell’Ambiente che rappresentano l’interconnessione tra eccellenza produttiva e valore ambientale. Completano il quadro delle attività le 32 azioni specifiche di In-formazione — tra convegni, pubblicazioni, attività formative e di comunicazione — che hanno l’obiettivo di migliorare l’offerta turistica legata alle DOP IGP e promuovere efficacemente le iniziative.
Fonte: Fondazione Qualivita