Controdazi, la risposta di Bruxelles: vota “no” solo l’Ungheria, tariffe base del 25% spalmate tra 15 aprile e 1° dicembre.
Confermando la politica dei piccoli passi, l’Unione europea ha varato ieri l’atteso pacchetto di contromisure con il quale rispondere ai dazi che gli Stati Uniti hanno imposto sull’acciaio e l’alluminio.
La strategia europea è doppia: rispondere alla guerra commerciale americana, ma lasciando la porta aperta all’intesa. Tanto che ieri, prima ancora della sospensione dei dazi “reciproci ” da parte della Casa Bianca, Bruxelles ha ricordato che le contromisure possono essere sospese in ogni momento.
Dopo un lungo iter procedurale, i Paesi membri sono stati chiamati ieri ad approvare una lista di beni americani a cui verranno imposti dazi tendenzialmente del 25%. L’Ungheria ha richiesto un voto, per sancire il suo formale disaccordo. Il governo ungherese crede che in questa fase sarebbe meglio puntare tutto su una intesa con Washington. Il provvedimento proposto dalla Commissione poteva essere bloccato solo se avesse votato contro una maggioranza qualificata di Paesi membri.
«L’Unione europea ritiene che i dazi statunitensi siano ingiustificati e dannosi, in quanto causano danni economici a entrambe le parti e all’economia globale – ha spiegato l’esecutivo comunitario -. La Ue ha spiegato di preferire chiaramente una soluzione negoziata con gli Stati Uniti, che sia equilibrata e benefica per tutti (…). Le contromisure potranno essere sospese in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino un risultato negoziale equo ed equilibrato».
A questo punto, salvo una sospensione dell’ultimo minuto, le contromisure europee entreranno in vigore una volta pubblicato l’atto di esecuzione. Secondo le informazioni raccolte a margine della riunione, i dazi verranno riscossi a partire dal 15 aprile, con alcuni prodotti colpiti dal 16 maggio, e altri dal 1° dicembre.
I prodotti agricoli (mandorle e semi di soia) saranno gli ultimi ad essere tassati per permettere agli agricoltori europei di trovare nel frattempo altri fornitori.
[…]
Fonte: Il Sole 24 Ore